Pochi prodotti italiani reggerebbero il confronto con la Nutella se stilassimo una classifica della fama e dell’apprezzamento all’estero per un marchio made in Italy. Il brand di punta della Ferrero è conosciuto in ogni parte del globo, tanto da meritarsi la recente apertura di un corner dedicato all’interno di Eataly New York, dove il Nutella Bar ha inaugurato in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dall’uscita sul mercato della celebre crema alla nocciola (dopo l’apertura di un analogo concept store all’interno di Eataly Chicago lo scorso dicembre). Pane e nutella, crepes, fagottini e brioche farciti con la crema spalmabile per decretare grande successo di pubblico e bagni di folla. Nutellamania.
Non sarà un caso quindi l’annuncio della prossima apertura, proprio nel cuore di Brooklyn, di un ristorante completamente dedicato al prodotto che, presente sul mercato americano da più di 25 anni, mantiene una nutrita schiera di fan. Si chiamerà Nutelleria, e il sito ne annuncia l’apertura imminente, strizzando l’occhio ad adulti e bambini con la proposta di una merenda veloce, nutriente e genuina realizzata con gli ingredienti più freschi e ovviamente incentrata sull’utilizzo in cucina della Nutella. Il menu non è ancora stato svelato, ma secondo rumors l’offerta sarà molto più ampia rispetto a quella di Eataly, spaziando dalla pizza dolce ai burritos ripieni di frutta e crema alla nocciola, dalle crepes ai waffles con banane e Nutella.
Ma l’aspetto più interessante (e controverso) è la posizione di totale autonomia dalla casa produttrice (e dal progetto di Eataly) rivendicata dagli ideatori di Nutelleria, che presto potrebbe aprire anche a Miami. Si tratta infatti di “semplici ammiratori della Nutella, che hanno deciso di condividere questa passione con il resto del mondo”. E l’entusiasmo potrebbe giocare un brutto scherzo: lo sfruttamento di un marchio registrato in mancanza di un chiaro accordo con la Ferrero potrebbe determinare l’avvio delle procedure legali per impedire l’apertura del locale, a queste condizioni non autorizzato a farsi pubblicità alla spalle dell’azienda piemontese.
La Ferrero non è nuova a situazioni di questo tipo, e già in passato ha scongiurato il rischio di sfruttamento sottobanco del marchio Nutella, scendendo in campo contro l’utilizzo del nome nel menu di alcuni locali americani. Resta da valutare quanto sia conveniente ostacolare l’apertura di un punto vendita che contribuirebbe a portare maggiore visibilità al brand (già virale la diffusione sui social della notizia), ma soprattutto promette di utilizzare (e acquistare) esclusivamente il prodotto originale.