Il clan della Tenda Rossa
La Tenda Rossa è un progetto di vita familiare. Lo è oggi, era così all'inizio degli anni Settanta, quando nel piccolo borgo di Cerbaia – San Casciano in Val di Pesa, nella provincia fiorentina fatta di colline, vigneti, aria buona e relax – i fratelli Salcuni davano inizio all'avventura di un ristorante legato a doppio filo all'albero geneologico di tre famiglie che intrecciano destini e passioni da oltre 50 anni. Maria, chef dal 1972, sposata con Silvano, sommelier, capostipite della “dinastia” Santandrea, che oggi prosegue con Cristian a Natascia, rispettivamente sommelier e pasticcera (lei è anche volto della comunicazione dell'insegna negli ultimi anni); Michele, sposato con Fernanda, chef a sua volta: la figlia Cristiana è anche lei diventata sommelier; e Antonio, una vita passata in cucina, sposato con Paola, una figlia, Barbara, pure sommelier. Ma anche Maria Probst, tedesca di grande personalità, che dal 2004 è in cucina alla Tenda Rossa (l'altra Maria, che ai fornelli c'è stata dall'inizio, è però ancora lì a supervisionare), e della grande famiglia allargata è entrata a far parte dopo il matrimonio con Cristian Santandrea. Questo significa far parte di un progetto di vita che nei decenni è diventato approdo sicuro della grande ristorazione italiana. Merito della perfetta ospitalità di chi conduce la casa, con fare rassicurante e benevolo, e pure di quella cucina che ha saputo rinnovarsi sulla traccia della tradizione rurale toscana (e non solo, visto l'ntreccio di provenienze del clan), forte dell'esperienza di un team al femminile che attraversa la storia della Tenda Rossa.
Addio ad Antonio Salcuni
Antonio, Toni per tutti, se n'è andato qualche ora fa, all'età di 83 anni, all'ospedale San Giovanni di Dio di Firenze. E oggi la famiglia della Tenda Rossa piange una colonna della sua storia, da sempre impegnato a sostenere l'attività con progetti che ne raccontano le molteplici inclinazioni: alle prese con la pizza “gourmet”, di cui è stato un precursore, già negli anni Settanta; affascinato dal mondo della panificazione; anima dell'orto del ristorante, di cui si è a lungo occupato: “Nei momenti liberi, mi divertivo a curare il mio orto, passione per la terra insegnatomi da mio padre! dove è possibile trovare tutt’ora vari tipi di erbe aromatiche, insalate di varie forme e colore, rigogliose zucche, zucchine con fiori, cetrioli ma soprattutto i pomodori, che possono arrivare a pesare anche quasi 1 kg”, ricorda sul sito del ristorante la breve scheda biografica che raccoglie le impressioni di Antonio sulle giornate trascorse per far crescere la Tenda Rossa. Con le sue incursioni al mercato di Novoli, di notte, per procacciarsi i prodotti più freschi: “Mi divertivo ad andare a Novoli al mercato centrale a scegliere frutta e verdura da acquistare. Almeno 5 notti alla settimana le dedicavo alla ricerca del pesce fresco al mercato: mi sono imbattuto più di una volta con pesci molto “arrabbiati” che mi scappavano da tutti le parti!”, prosegue il racconto. “Ci ha lasciato il nostro caro Toni”, scrive semplicemente su Facebook la famiglia della Tenda Rossa. E con loro molti lo ricordano con affetto.