Tre menu a pranzo da 10, 15 e 20 euro (qui compreso anche il vino). E un menu a cena da 25 euro con acqua e caffè inclusi. Cucina? "Difficile anche indicare un piatto perché la proposta cambia tutti i giorni in base a quello che di più fresco e di maggiore qualità troviamo al Mercato Trionfale" ci spiega lo chef Saša Mihic, croato da una vita a Bologna nonostante i 27 anni. Che racconta un locale che è una neotrattoria di mercato con attenzione spasmodica alle stagioni e qualche spunto di creatività. Con un menù tassativamente fisso e tassativamente a sorpresa ogni giorno. Saša ha lavorato da oltre 7 anni con il cuoco artefice dell'iniziativa, Cesare Marretti, e ora è stato scelto da Marretti, famoso anche per le sue apparizioni a La Prova del Cuoco, per una nuova apertura a Roma, nel Rione Prati, non lontano da Piazza Cavour e da quell'area che si sta popolando ogni giorno di più di nuove proposte: da Splendor Parthenopes a Frizzo, da Officina Biologica a Fermento, da Dada a La Zanzara fino ad arrivare a Romeo giusto per citare le aperture degli ultimi 18 mesi.
Da qualche settimana ("abbiamo fatto un paio di mesi di preapertura senza grande pubblicità" ci spiega Marretti) in questo quadrante ha aperto anche È Cucina, prima insegna romana di Marretti che già vanta due locali a Bologna (di cui uno dentro ad un hotel a quattro stelle che coraggiosamente ha puntato su un concept più easy del solito ristorante paludato da albergo) e uno a Torino.
“Tutto è nato un po’ per caso” ci racconta Cesare “una amica mi ha segnalato alcuni imprenditori che affittavano un’azienda ad una cifra onesta e allora siamo partiti. D’altronde io faccio così: formo brigate e quando trovo delle persone pronte apro nuovi locali. È successo a Torino e ora anche a Roma dove ho messo il talentuoso Saša Mihic. Per lo start-up ci sono stato io, ma ora è come se il locale fosse suo”. Un personaggio televisivo avrà un codazzo di fan agguerrite, sono venute a trovarti? “Più che altro sono venute le tante brave maestranze della Rai a trovarmi. E le soddisfazioni più grandi ce le siamo già presi grazie ad un grande maestro d’orchestra del Santa Cecilia: erano in quattro, hanno stappato una grande bottiglia e dunque hanno speso 160 euro in tutto. Ma il maestro ha insistito per lasciarne 400 perché, sosteneva, il conto era troppo basso per quello che aveva mangiato”.
Il ristorante ha aperto lo scorso 7 dicembre, ma fino a qualche giorno fa è stato in soft opening. “Ora, dopo il rodaggio” dice Marretti “sono certo che tutto è a punto”. Nel frattempo il locale ha già beneficiato di qualche cambio di rotta: “all’inizio pensavamo che spendendo solo 25€ a cena per quattro portate i clienti avessero investito un po’ di più sul vino e avevamo messo in proposta solo bottiglie di una certa importanza. Ma abbiamo visto che non è così: si cerca di risparmiare anche su quello” spiega Marretti, che quando gli chiediamo nuovi progetti ci racconta di voler aprire “un locale modulato sui tempi del brunch, ma spalmato su tutta la giornata. Sto facendo degli esperimenti a Bologna. In sintesi: tu hai uno scontrino, mettiamo da 15€, con questo hai consumazioni aperte per tutta la giornata. Puoi venire al mattino per un cornetto e un caffe, poi passare per un’insalata a pranzo e magari per una tisana dopocena, senza pagare nulla in più”.
All you can eat, insomma, su base 24 ore. D’altronde non è un caso se tutti lo considerano uno degli chef più pazzi d’Italia... “Se gli esperimento danno i risultati sperati apro un locale così. A Roma o a Milano”.
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