Da circa un mese Roma ha un nuovo dumpling bar dove assaggiare la vera cucina cinese, si trova al mercato Testaccio e ha aperto al box 38. Nel dietro le quinte di questa nuova apertura c’è sempre lo zampino di Gianni Catani, il re dei dumpling a Roma che da quarant’anni studia la cucina cinese e realizza piatti per i suoi clienti. La sede principale con laboratorio si trova a piazza Meucci, in zona Marconi, ma Catani ha ideato un format che piano piano sta portando i ravioli e i bao cinesi in tutta Italia e prossimamente anche all’estero.
Il dumpling bar del mercato Testaccio a Roma
Nel banco del mercato di Testaccio si servono, come street food, ravioli di ogni tipologia (al vapore, all’acqua, alla griglia) con diversi ripieni, spaghetti salatati con maiale, gamberi o anche verdure, bao con pancetta e, chicca golosa: il choco bao dolce ripieno con crema alle nocciole prodotta artigianalmente dal laboratorio di Catani.
«La formula è quella dello street food: non ci sono tavoli e al banco la clientela può acquistare quello che desidera e mangiarlo negli spazi comuni», spiega Catani che poi continua: «Oppure fare take away: siccome si tratta di prodotti semicotti, il cliente può portarli a casa e finire la cottura al vapore o alla griglia in base ai consigli che diamo noi al momento dell’acquisto. Esiste anche un QR-code sui prodotti che rimanda ai dei video che ho realizzato dove spiego come prepararli a casa».
I prezzi sono accessibili: per una porzione di 5 ravioli si paga tra i 6 e 7 euro, gli spaghetti costano tra i 7 e 7.50 euro, il bao con pancetta intorno ai 5 euro. Gli orari per gustare la cucina cinese di Catani sono quelli del mercato Testaccio: apertura a pranzo fino alle 15 circa, tranne la domenica, e se si vuole fare una cena, allora bisogna partecipare agli eventi di street food del mercato testaccio due volte al mese, aperti da sera fino a tarda notte: «Sabato scorso abbiamo servito 1.400 ravioli e 140 porzioni di spaghetti», racconta Gianni Catani. E chi va al dumpling bar? «Il nostro target è vario: sicuramente non abbiamo clienti al di sotto dei 23 anni, ma da questa età in su, anche ottantenni che vengono a fare la spesa e poi prendono i ravioli da preparare a casa», spiega Catani.
Il modello franchising 2.0 di Gianni Catani
Il box 38 del mercato Testaccio fino a poco tempo fa serviva arrosticini, ora il proprietario, Alessandro di 35 anni insieme alla sua famiglia, ha deciso di trasformarlo in un dumpling bar allargando l’attività e affiancandola a quella del banco principale adiacente. L'espansione a macchia d’olio dei dumpling bar di Catani fa parte di un modello economico che lui stesso ha studiato: «Io lo chiamo Franchising 2.0: l’imprenditore che vuole aprire l’attività ci contatta e spiega la sua esigenza, quando ha trovato il locale, l’attrezzatura e la squadra di dipendenti interveniamo noi fornendo tutta la parte food, mettendo a punto le ricette, facendo affiancamento per l’avviamento dell’attività e tenendo la consulenza costante per controllare se tutto va bene e rinnovare le ricette del menu quando necessario», spiega Gianni Catani.
Utilizzando questo metodo è riuscito a portare il suo Dumpling bar a Macerata, Bari, Mentana, Albano Laziale, Frosinone, Monterotondo, Roma (con ulteriore prossima apertura in zona Torrino), Terni, Perugia e ora lavora anche all'’apertura di un punto a Ibiza e alle Canarie.
Il modello è figlio del lockdown: «L’idea di ingrandirci è nata durante il Covid, in quel periodo abbiamo iniziato con dei corner all’interno di attività ristorative già avviate, ma ci siamo accorti che i nostri ravioli, la nostra cucina e la storia che c’è dietro non veniva raccontata come si deve: chi li vendeva, li vendeva come semplici ravioli a quel punto ci siamo messi a lavoro per fare un nostro format», spiega il cuoco.
Ogni imprenditore del Franchising 2.0 è libero di gestire il locale (lato beverage) come desidera, a Catani è legato solo per il food. Se un dumpling bar diventa un ristorante o un semplice locale di street food, lo decide l’imprenditore in base alla grandezza e alle capacità strutturali del posto. Il food è realizzato tutto nel laboratorio principale di Roma che affianca il ristorante di Catani e ogni imprenditore fa le sue richieste di fornitura periodicamente.