Il conto alla rovescia è finito e la Ryder Cup di golf, uno dei più grandi appuntamenti del mondo sportivo è arrivato al taglio del nastro. Un evento che richiama tifosi e vip da tutto il mondo, attira grandi marchi e accede i riflettori sul campo di gara e lungo il percorso al Marco Simone Golf & Country Club. L'area Vip è quella più ambita, con i padiglioni curati dall'Enoteca La Torre e gli altri firmati Palombini: spazi lounge capaci di accogliere oltre 5mila persone. Tante, ma non tantissime se si pensa che ci si aspetta almeno 50mila spettatori al giorno. Di tutti i generi e di tutte le nazionalità. Per questo gli spazi riservati alla ristorazione sono oltre 100, nel Food Village e nei food truck sparsi lungo il percorso, alla 2a buca, 5a buca, 7a buca, 8a buca, 10° tee, 11a buca, 12a buca, 14° tee, 18° tee, per sfamare spettatori richiamati dalla competizione ufficiale e dagli altri appuntamenti, come la All Star Match del 27 settembre, la sfida delle celebrità di tutto il mondo appassionate di golf.
Cosa si mangia alla Ryder Cup
Ce ne è per tutti i gusti, in un palleggio tra sapori nostrani e altri dal gusto internazionale: hamburger vicino a porchetta, i cartocci di pesce fritto vicino ai più anglosassoni fish&chips e poi ancora pollo fritto e patatine, pizza e arrosticini, gelato e via di boccone in boccone. A dare la misura di come si muovano le cose oltreoceano, la mappa dei punti ristoro indica chiaramente gli stand gluten free e quelle meat free, così da offrire a ognuno la risposta adeguata al proprio regime alimentare, e anche i punti Grab & Go, pensati per soddisfare l'appetito di chi ha poco tempo e vuole tornare velocemente a seguire la competizione.
I sapori dal mondo, come nel caso di quelli senegalesi di Niominka sono accanto alle tipicità regionali, per esempio le piadine o la romanissima pizza e mortazza, anche nella variante con prosciutto e fichi o, per un'opzione vegetariana, con pomodoro e mozzarella. Le olive – anche fritte – sono uno spezzafame che accompagna un drink pomeridiano, si tratti di un cocktail, di una Pepsi, di un Gatorade o di un bicchiere di vino, fornitore ufficiale è Villa Antinori. Un marchio storico e molto riconoscibile, in Italia e all'estero.
La Ryder Cup fuori dal campo da gioco
Fuori dal campo da gioco, la città già sold out da mesi per l'occasione, accoglie gli spettatori in cerca di una serata di relax, tra solide insegne tradizionali e nuove aperture. Un'invasione pacifica ad alto tasso di mondanità che non mancherà di fare tappa nei luoghi più iconici della capitale. Qualcuno ne ha approfittato per presentare una nuova carta dei cocktail ispirata proprio alla Ryder Cup; è l'Hotel d'Inghilterra, nel cuore delle vie dello shopping romano: al suo Cafè Romano Lounge Bar di via Borgognona fino a metà ottobre la drink list parla il linguaggio del golf: Driver (twist sul Negroni, con Biancosarti, Italian Dry Gin, Vermouth bianco e con una spuma cremosa al Branca Menta), Iron (Martini con ingredienti tutti italiani - in foto), Putter (a base di Mezcal e liquore al pimento, bitter agrumato) sono solo alcuni dei cocktail proposti.
Del resto il duetto con la buona tavola è confermato dalle proposte delle cene ufficiali, da quella alla Nuvola di presentazione delle due squadre – europea e americana (quest'ultima già arrivata nella Capitale in avanscoperta qualche settimana fa) – a quella di gala alle Terme di Caracalla, dove l'iconico dolce di Federico Prodron – pasticcere con diversi punti vendita in città) celebra il golf: si chiama Hole in One, che ricorda una pallina sul campo da gioco (foto di copertina).