Ariccia uguale porchetta, ma non solo. Meta gettonatissima dei fuoriporta dei romani, deve la sua fama gastronomica alla specialità norcina per eccellenza dei Castelli Romani (e di tutto il Centro Italia, per essere precisi). Ad Ariccia come negli altri 16 borghi della campagna a sud est della Capitale spopolano ancora le "fraschette", osterie caratteristiche con cucina casereccia (dove la porchetta non manca), tavoloni e panche, vino della casa, anche se oggi la scena culinaria si è emancipata grazie a una nuova generazione di cuochi, osti e imprenditori che hanno investito sul territorio sovrapponendosi alla ristorazione da battaglia. Pure qui. Ecco i posti da non perdere per una gita mangereccia senza delusioni.
Dove mangiare ad Ariccia
Osteria Aricciainbocca
Verace e tipica ma un filo più "pettinata" rispetto allo standard locale, propone una lunga schiera di antipasti che vanno da piatti cucinati come le fettuccine fatte in casa con guanciale, rosmarino e crema di pecorino o le pappardelle carciofi e guanciale, fino al tagliere di salumi dove non possono mancare la porchetta di Ariccia IGP e le coppiette. Altra nota di merito per la carne alla brace (sempre che riusciate a sopravvivere all'antipasto): tagli di scottona nazionale cotti alla perfezione su brace a fuoco vivo.
Osteria Aricciainbocca – via delle Cerquette 46-48 - 06 9333525 - Instagram
Osteria Numero Uno
Ambiente accogliente, atmosfera gioviale, servizio cortese e porzioni generose. E, soprattutto, una proposta che ruota intorno alle tipicità del territorio, a partire dall'immancabile porchetta locale, passando per il salumi e i formaggi e fino ad arrivare a fagioli con le cotiche, amatriciana, carbonara, cacio e pepe, abbacchio alla scottadito, oltre alle salsicce (della zona) alla brace e gli arrosticini di pecora del Viterbese. Ciambelline al vino o buon tiramisù della casa in chiusura.
Osteria n. 1 - via Borgo San Rocco, 39 - 347 7943842 - osterian1.it
Sintesi
Una fucìna di idee sempre più stimolanti per una cucina dalle giuste ambizioni grazie a Sara Scarsella, che con Matteo Compagnucci ha fatto del suo progetto di vita un lavoro. Ogni piatto racchiude la sua filosofia fatta di sostenibilità e stagionalità, tra carne, pesce e vegetali: risotto con asparago bianco fermentato e tuorlo marinato, dentice, acqua di cozze affumicata e mandorle, bottoni di erbe in brodo di radici e liquirizia. Buona carta di vini, con etichette naturali, spiegati meticolosamente in sala da Carla Scarsella, bravissima padrona di casa.
Sintesi – via dei Castani, 17 – tel. 06 45557597 - ristorantesintesi.it
Osteria Il Tinello
Da non confondere col Tinello bistrot di Castel Gandolfo (stessa famiglia di Sintesi), si tratta di una tipica fraschetta, sala rumorosa e caratteristica, spazio all'aperto, servizio rapido e senza convenevoli. Il menu è altrettanto tipico: salumi e formaggi, salsiccette e porchetta, primi come le pappardelle con il cinghiale o carbonara, amatriciana, cacio e pepe, gricia, e a seguire trippa, fagioli con le cotiche, carne alla brace. Sfuso della casa per dissetarsi. Niente di trascendentale ma per un'adunata in compagnia funziona.
Osteria Il Tinello - via Borgo San Rocco, 33 - 06 9331386 - Facebook
Fraschetta dar Vignarolo
Genuino e ruspante come ogni fraschetta che si rispetti, Dar Vignarolo è un posto da adunate in compagnia e meta perfetta per una gita fuoriporta che prevede una sosta mangereccia all'insegna della tradizione laziale dura e pura. Lunghi tavoloni con le panche al posto delle sedie e una cucina dove il quartetto carbonara, amatriciana, cacio e pepe e gricia, in porzioni generose (e con una certa cura nella presentazione), la fa da padrone, senza dimenticare la coda alla vaccinara e ovviamente la porchetta. Si conclude il pasto con tiramisù della casa o ciambelline al vino da inzuppare nella romanella, un vino frizzante e dolce, tipico della zona. Servizio informale come ci si aspetta.
Fraschetta Dar Vignarolo – str. Nuova, 97- 06 933 2460 - darvignarolo.it