Da 120 commensali ogni sera ad appena 15 coperti, con una pioggia di disdette che riguardano in particolare le cene aziendali prenotate da tempo per il periodo di Natale. È la tempesta perfetta che si è abbattuta sulla trattoria di Milano Il Cormorano, poco lontano dall’Arco della Pace. Lo stesso in cui, sabato 18 novembre all’alba, una donna di 31 anni si è risvegliata nuda.
Cosa è successo quella sera
La donna si è ritrovata senza abiti nel bagno del ristorante, che in quel momento era chiuso. Le circostanze hanno fatto subito temere che fosse stata vittima di abusi. Al momento, però, le indagini dei carabinieri e gli accertamenti al centro antiviolenza della clinica Mangiagalli hanno escluso lo scenario più grave. Dalle prime ricostruzioni emerge che, probabilmente, la 31 enne, che aveva partecipato a una cena di compleanno al Cormorano con un’altra cinquantina di ex colleghi, si sarebbe addormentata in bagno poco dopo mezzanotte, per poi risvegliarsi, da sola, più di quattro ore dopo. La donna ha subito chiesto aiuto al 112.
L’appello del ristorante
La vicenda ha decimato i clienti del ristorante, creando un danno economico e di immagine notevole al Cormorano. Da qui l’appello dei titolari, che al Giorno hanno detto: «Purtroppo questa storia ha finito per bollare il nostro ristorante e per allontanare la clientela. Vogliamo soltanto dire che noi abbiamo sempre garantito e continueremo a garantire massima efficienza sia nella selezione degli alimenti che serviamo ai tavoli sia nell’accoglienza delle persone che scelgono il nostro locale». I proprietari hanno, inoltre, spiegato di aver subito fornito le immagini delle telecamere interne che hanno permesso agli investigatori di ricostruire quanto accaduto.
Il mancato controllo dei bagni
Ma perché nessuno ha controllato che i bagni fossero effettivamente vuoti prima della chiusura? I ristoratori ammettono: «È vero che non abbiamo fatto il giro di controllo nelle toilette prima della chiusura, ma è altrettanto vero che non siamo una discoteca, con tutto il rispetto per le discoteche, e che in quel momento il direttore e gli altri dipendenti erano impegnati in cassa e a sistemare le ultime cose prima della chiusura. In ogni caso, ci servirà di lezione per il futuro. Ora vogliamo rialzarci con l’aiuto dei clienti».