Chiamata in causa dalla trasmissione Report di domenica 17 dicembre su Rai Tre, la denominazione Doc Delle Venezie prende posizione nei confronti della puntata-inchiesta dedicata al vino italiano. In uno dei passaggi del servizio, si ventila che la nascente Doc Delle Venezie si sia avvantaggiata dall'avvio di un'indagine della Repressione frodi (denominata 'Pinocchio'), partita nell'agosto 2016 e chiusa senza condanne nel 2023 per le imprese coinvolte, con cui si puntava a screditare (secondo l'ipotesi fatta passare dalle testimonianze raccolte da Report) e punire alcuni produttori veneti di Pinot grigio Igt Puglia, possibili e fastidiosi concorrenti della futura Doc multiregionale (Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino), col benestare della politica e di grandi nomi dell'industria vitivinicola veneta.
La posizione del Consorzio
«A seguito di quanto dichiarato domenica scorsa durante il programma Report – afferma Albino Armani, presidente del Consorzio tutela vini Doc delle Venezie – ricordo, nel rispetto di chi crede dal primo giorno in questo progetto ambizioso, che la Doc delle Venezie nasce dalla volontà di creare un'identità territoriale del Pinot grigio del Nordest, un territorio fortemente vocato alla produzione di questo vino. Si tratta di una filiera che oggi può contare su un sistema di tracciabilità e certificazione, approdato in un disciplinare volto alla qualità, un passo avanti rispetto alla preesistente Igt, che oggi è in grado di garantire un monitoraggio efficace di produzione e volumi. Tutto questo era nato prima dell'avvio dell'inchiesta dell'Icqrf».
Nessuna inchiesta a orologeria
Rispetto ai tempi e, pertanto, rispetto all'ipotesi di un'inchiesta a orologeria per screditare i produttori di Pinot grigio Igt Puglia a favore della nascente Doc Delle Venezie, il presidente Armani sottolinea: «Il percorso del Pinot Grigio Delle Venezie è stato avviato ben prima del riconoscimento della denominazione, un percorso che aveva e ha l'obiettivo di dare valore al territorio del Triveneto agendo solo ed esclusivamente nell'interesse della sua filiera produttiva, senza tener conto di fattori esterni alle tre Regioni», Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino. Oggi la Doc, ricorda Armani, è testimone di un «miglioramento reale e significativo dei parametri qualitativi del prodotto finale e di un obiettivo comune fondato sulla trasparenza e sulla maggiore capacità di controllo del Pinot Grigio Doc Delle Venezie, al fianco di Triveneta certificazioni, che ogni giorno ne garantisce qualità e tracciabilità, grazie all'applicazione del contrassegno di Stato su tutte le confezioni in commercio».