Con il via libera del Mipaaf alle funzioni erga omnes, il Consorzio vini Doc Sicilia può dichiarare chiusa la fase di start up avviata nel giugno 2012. Il cda ha scelto come presidente Antonio Rallo (Donnafugata e Assovini), eletto all'unanimità, affiancato da due vice che rappresentano le maggiori cantine sociali dell'isola: Filippo Paladino (Colomba Bianca) e Salvatore Li Petri (Settesoli). Una realtà, la Doc Sicilia, da oltre 1.600 soci che rappresentano l'80% del totale dei volumi vinificati e il 50% dei produttori. "Cifra che andrà a crescere già dalla nostra terza vendemmia, la 2014" dice Rallo a Tre Bicchieri "così come è in deciso aumento la quota di vino imbottigliato: nei primi cinque mesi dell'anno è salita di circa il 30% e stimiamo a fine 2014 un totale di 20 milioni di bottiglie, rispetto ai 14 milioni del 2013. Un segnale chiaro della fiducia crescente che i produttori stanno riponendo sul confezionato, rispetto a un passato in cui le logiche produttive erano diverse, più legate ai finanziamenti europei". Oggi si imbottiglia una quota tra 25% e 35% sui volumi totali (145 mila ettolitri su 500 mila), e si esporta per oltre il 50%, soprattutto in Germania e Usa. Proprio sugli Stati Uniti il nuovo cda ha deciso di investire 1,5 milioni di euro in un progetto di promozione: "Pur essendo una piazza storica, in cui il brand Sicilia è ben conosciuto dai trader, sappiamo che possiamo fare molto di più soprattutto nei confronti dei consumatori", spiega Rallo. "I tempi rapidi in cui è arrivato l'erga omnes ministeriale non ci hanno consentito di fare progetti ad ampio raggio, ma saranno fatti nel 2015 e comprenderanno anche l'Oriente". Ma si lavorerà anche sull'Italia e sul disciplinare, attraverso un'apposita commissione che discuterà delle richieste di modifica: "Piccoli accorgimenti" conclude Rallo "ma necessari ai produttori per esprimere al meglio le nostre eccellenze".
A cura di Gianluca Atzeni