“Abbiamo avuto la prima conferma per ciò che concerne l’attuazione del provvedimento da parte del Comune di Napoli per tutelare l’arte presepiale napoletana”. A dirlo è Vincenzo Capuano, presidente delle Botteghe di San Gregorio Armeno. Niente sfogliatelle, nessun caffè, “finalmente a San Gregorio si possono vendere solo pastori e presepi”. E nessuna attività di ristorazione potrà oscurare la bellezza dell'artigianato locale.
La tutela delle attività storiche di Napoli
Scaturchio è la prima pasticceria a rimetterci. L’apertura era prevista per il 26 settembre 2023, ma il vincolo posto dall’amministrazione Manfredi per tutelare il centro storico Unesco ha bloccato tutto. Si tratta di una delibera (la 246) dello scorso 20 luglio, che impedisce nuove aperture per i prossimi tre anni, così da preservare la bellezza dell’antico artigianato napoletano, quell’arte presepiale che ha fatto scuola e che continua a radunare turisti da ogni dove durante il periodo natalizio. “San Gregorio Armeno è l’ultima via dove c’è arte, che difende la napoletanità ancora in blocco” ha concluso Capuano. Un progetto a cui il Comune di Napoli lavora da molti anni per tutelare le attività storiche: come si legge nel comunicato del Municipio, “la zona è particolarmente protetta dalla disciplina del commercio entrata in vigore a fine luglio 2023”.
Scaturchio a San Gregorio Armeno
L’obiettivo è quello di raggiungere “un equilibrato sviluppo delle attività commerciali, al fine di evitare fenomeni di concentrazione e di macroscopica crescita di attività nel campo del food and beverage, a scapito di altre tipologie di attività caratteristiche dei luoghi, quali botteghe e attività artigianali”. Una regola che vale anche per uno dei nomi storici più famosi della città, come Scaturchio, fondato oltre un secolo fa – era il 1905 quando per la prima volta le vetrine affacciate in piazza San Domenico Maggiore svelavano un tripudio di specialità nel cuore popolare di Napoli – e ancora oggi apprezzatissimo. Scaturchio sembra aver preso in affitto il locale lo scorso aprile, prima della delibera, e l’avvocato della società si sta ora appellando al “regime transitorio” previsto nella delibera di luglio per chi avesse già avviato un investimento in una delle strade interessate dal blocco.