E siamo a quota quattro. Quando è iniziata l’avventura, con tutti i buoni propositi del caso, il rischio che il progetto si rivelasse troppo ambizioso per un mercato che taglia le gambe a chiunque cerchi di intraprendere un discorso di qualità nel campo dell’editoria gastronomica - quella cartacea! – era davvero molto elevato. Siamo nell’era del web, i contenuti devono essere immediati, concisi, accattivanti, multimediali. Quanti si concedono ancora il tempo per sfogliare una rivista di settore e godere dei suoi approfondimenti, una pagina dopo l’altra?
Ecco, nel caso di Dispensa – la foodzine diretta da Martina LiveraniÂÂÂ - la scommessa si direbbe vinta. Il magazine semestrale (in distribuzione presso un selezionato elenco di ristoranti e attività sul territorio nazionale e disponibile per l’acquisto online) si presenta ai suoi lettori con un terzo numero (il quarto considerando l’uscita zero) ricco di approfondimenti in equilibrio sul filo del Grand Tour, che con la sua letteratura di viaggio di artisti e intellettuali dell’Ottocento alla scoperta della bellezza italiana ha ispirato le storie dell’Italia gastronomica di oggi. Una collezione di viaggi da scoprire, tutti diversi per spirito – immaginari, nascosti, comodi, avventurosi – e latitudine, dalle montagne di Teramo al Mugello, alla campagna lombarda in compagnia di Davide Oldani, e poi indietro nel tempo, nella Milano del 1946 rivissuta attraverso i ricordi di Aimo Moroni. In copertina tre ghiaccioli colorati che non passano mai di moda, quelli della prima vacanza al mare, da bambini.
E come sempre gli scatti d’autore che impreziosiscono le pagine di Dispensa. Da questo numero anche in inglese. Godetevi nuove storie di Generi Umani e Generi Alimentari.