Cos'è Diodoros, il marchio della Valle dei Templi
La Valle dei Templi di Agrigento è una delle mete turistiche più gettonate della Sicilia, per via dei suoi paesaggi mozzafiato ma soprattutto per il patrimonio artistico che custodisce. Ma si sa, l'isola sa regalare piacevoli sorprese anche a tavola, e Agrigento non fa eccezione: con i suoi uliveti e vigneti, alberi da frutto di ogni tipo, il parco archeologico da 1300 ettari ora può godere del marchio Diodoros, una linea di prodotti enogastronomici della valle. Dal vino all'olio, dai capperi ai pistacchi, la selezione Diodoros – chiamata così per via di Diodoro Siculo, storico greco di Agyrion e autore della Bibliotheca Historica – offre una panoramica variegata di tutte le eccellenze del territorio.
Le attività di Diodoros
Un pretesto per scoprire l'area circostante e invitare i viaggiatori a visitare il sito archeologico con un approccio diverso, immergendosi completamente nella cultura locale, a cominciare dalla tavola. Soprattutto un sistema nuovo per restituire vita ai terreni incolti del parco, affidati a cooperative e aziende della zona ma anche a realtà impegnate nell'offrire lavoro ai giovani più in difficoltà. Un progetto etico e sostenibile, che si propone anche di modernizzare il concetto di turismo, offrendo ai visitatori una degustazione finale dopo il tour, con percorso sensoriale per comprendere meglio sapori e profumi del territorio. Ma non solo assaggi: dopo il percorso alla Villa Romana di Realmonte, per esempio, si potrà prendere parte alla raccolta nei campi con i contadini, scoprendo pratiche agricole antiche e rituali del passato: ad agosto ci sarà quella di mandorle e pistacchi, seguita dalla vendemmia a settembre, la raccolta delle olive a ottobre e quella dello zafferano a novembre.
I prodotti di Diodoros
Fra i prodotti a disposizione, il vino realizzato dalla cantina CVA Canicattì di Giovanni Greco, un blend di Nero d'Avola, Nerello mascalese e Nerello cappuccio, l'olio, blend di Ogliarolo messinese e Biancolilla prodotto dalla Val Paradiso di Massimo Carlino, e anche il miele, frutto di un progetto di recupero e salvaguardia dell'ape nera sicula, ma soprattutto di integrazione sociale di persone svantaggiate nel mondo del lavoro, grazie alla cooperativa Al Kharub. E poi marmellate di agrumi, succhi e frutta candita, creme dolci di mandorle e pistacchi preparate dall'azienda agricola Rino Frenda in collaborazione con Le Cuspidi di Raffadali, e lo zafferano raccolto nel piccolo campo sperimentale a nord del parco, gestito dall'azienda Angela Di Nolfo.