Mentre le aziende agroalimentari lanciano appelli all’Europa per trovare una soluzione ai dazi annunciati da Trump, in Italia c’è chi elogia la politica commerciale del presidente degli Stati Uniti. Si tratta del vicepremier e ministro dei trasporti Matteo Salvini che non ha mai nascosto la sua affinità politica al tycoon, anche in occasione dell’ultimo incontro-scontro con il presidente ucraino Zelensky.

La controversa posizione di Salvini sui dazi di Trump
In particolare, il segretario leghista nei giorni scorsi ha scritto un post sui social in cui spiega la sua posizione: «Chi pensa che Washington sia un nemico non ha capito nulla. Anche la politica dei dazi può essere un'occasione per un ulteriore guadagno per le imprese del sistema Italia: abbiamo una grande opportunità di cambiamento». Opportunità difficile da vedere al momento nell’ottica delle aziende agroalimentari che complessivamente rischiano di perdere qualcosa come 2 miliardi di euro.
Il ritorno all’autarchia
Il ragionamento di Salvini rientra in una politica economica autarchica, secondo cui tutti i Paesi dovrebbero difendere i propri prodotti e non importare quelli degli altri. Certo, difficile in quest’ottica immaginare come il settore vitivinicolo (ma vale anche per gli altri) possa sopravvivere senza gli 8 miliardi di euro che derivano dalle vendite estere.

Salvini si sfila dalle trattative europee
Lo stesso senatore leghista Gian Marco Centinaio nei giorni scorsi aveva portato avanti questa visione: «Trump difende solo l’economia locale». Ma nelle dichiarazioni di Salvini si fa un passo in avanti: «Non siamo noi l'obiettivo di Trump» ha affermato il leader leghista, che ha poi aggiunto che «l'Italia è in una posizione che le può permettere di dialogare con gli Stati Uniti». Sottinteso: scavalcando l'Europa e aprendo un dialogo bilaterale. La frenata, però, è arrivata dalla stessa premier Giorgia Meloni che, nonostante non abbia mia nascosto la sua intesa con Trump, ha riportato la questione sul piano comunitario: «Il negoziato si fa con l’Europa», ha detto in risposta alle parole del suo vicepremier. E intanto il 2 aprile – termine fissato da Trump per i dazi sull’agroalimentare – si avvicina.