Il caffè è un piacere tutto italiano? A quanto pare gli estimatori dell’aroma inebriante che accompagna l’inizio di ogni buona giornata sono tanti nel mondo, e non necessariamente se parliamo del caffè lungo americano così apprezzato oltreoceano. Tra i miti del cinema hollywoodiano, il regista David Lynch non ha mai nascosto la sua passione per il caffè, tanto da essere convinto che favorisca il processo creativo (“Ho sempre pensato che il caffè faciliti lo sviluppo dei pensieri e aiuti a catturare le idee”) e aver più volte rivelato durante diverse interviste la suggestione che l’aroma del caffè tostato esercitava su di lui sin da bambino. Celebre per capolavori visionari come The elephant man e Mulholland drive, a tal proposito è utile ricordare il consumo smodato di caffè - la celebre “dannata tazza di buon caffè” - che accompagna le indagini dell’agente speciale Dale Cooper in Twin Peaks, la serie televisiva cult di inizio anni ’90 diretta proprio da David Lynch. Difficile pensare a una coincidenza.
Tanto che da qualche tempo il regista statunitense ha avviato una propria produzione di caffè, una vera e propria linea di prodotti – la David Lynch Signature Cup Line – che annovera tra le altre miscele “Roast”, un caffè monorigine organico (varietà arabica) proveniente da piccole coltivazioni nella zona di Oaxaca, in Messico. Prima di trovare il prodotto giusto – tra l’altro “fair trade certified”, dal momento che ai produttori è garantito un equo trattamento economico – Lynch ha testato molte differenti miscele attraverso degustazioni alla cieca, che l’hanno indirizzato definitivamente verso la scelta messicana. La linea comprende inoltre un blend per espresso, ottenuto dal mix di chicchi coltivati nel Centro America e nell’area indonesiana di Sumatra, e una variante decaffeinata.
David Lynch Signature Cup Line | www.javadistribution.com/coffee/david-lynch-signature-cup-organic-coffee/