Dopo la vicenda di Como, dove un avventore si è visto caricare un sovrapprezzo dal bar per aver chiesto di tagliare a metà un toast, e la mamma che a Finale Ligure ha trovato in scontrino la voce "piattino condivisione" richiesto per dare una forchettata di trofie al pesto alla bambina, l'estate si conferma come il momento dell'anno in cui tutti impazziscono e fanno saltare i registratori di cassa.
E poi ci domandiamo ancora perché molti turisti vertono su mete più economiche (per ora, almeno) come Croazia, Albania e Grecia?
Abbiamo raccolto un bestiario dei più assurdi, clamorosi e costosi scontrini emessi quando sale la temperatura.
Bestiario degli scontrini ultra costosi
La colazione da 78 euro a Capri
Come non ricordare lo scontrino divenuto virale nel 2022 su TikTok del cliente che per una colazione tra amici in Piazzetta a Capri si è visto presentare un conto di 78 euro? La comitiva di sei persone aveva consumato tre caffè, due latti macchiati, un cappuccino, tre cornetti al cioccolato, due vuoti e uno alla crema.
Il gelato da 7 euro a Positano
Il Corriere del Mezzogiorno riferisce che quest'estate il gelato più caro d'Italia si gusta al bar dello stabilimento balneare Marina Grande di Positano in Costiera Amalfitana: 3,50 euro a pallina, minimo due gusti. In linea con i prezzi applicati sulla battigia: tre lettini e un ombrellone in quarta fila si pagano 105 euro al giorno.
La puccia salentina da 29 euro a Capitolo
Un'inchiesta del Corriere del Mezzogiorno ha messo a fuoco il fenomeno delle maggiorazioni di prezzo estive in Puglia monitorando i prezzi praticati su tre litorali simbolo della regione: Monopoli, Gallipoli e Vieste. Ne è emerso che a Capitolo si spendono 100 euro a testa per una giornata al mare, e se volendo risparmiare sul pranzo si opta per uno spuntino veloce la musica non cambia. Al lido Bambù una puccia con stracciatella, pomodoro, capocollo di Martina Franca, frittatina alle erbe, rucola e aceto balsamico arriva a costare 29 euro. Per risparmiare si può prendere la frisella con alici, primosale, pomodori e origano a "soli" 17 euro.
La cena da 100.000 euro a Viareggio
Non è esattamente un caso di scontrini impazziti, ma di una cena extra lusso organizzata – evidentemente senza badare a spese – da un armatore straniero per festeggiare il varo del suo nuovo yacht, a cui hanno partecipato 23 amici e 6 guardie del corpo. Tra le richieste estese al ristoratore, saletta riservata, caviale e Champagne a fiumi. Solo il menù degustazione a 300 euro a testa per 30 ospiti ha significato 9.000 euro. Extra menu: 1,2 kg di caviale, aragoste fatte arrivare espresse dalla Sardegna, 15 mila euro di frutti di mare crudi, poi una magnum di Krug Grand Cuvée e numerose bottiglie di Petrus Grand Vin Pomerol 2015, e una magnum di Sassicaia offerta dall'armatore in omaggio ad ogni ospite, bodyguard compresi, in ricordo della serata. Non finisce qui. Sul totale di 73 mila euro l'armatore ne ha aggiunti 27 mila di mancia, per arrotondare. Da notare il timido sconto di 380 euro applicato dal gestore che quella sera avrà chiuso bottega per tutta la stagione. L'episodio raccontato dall'edizione locale del quotidiano La Nazione non ha rivelato né il nome del cliente, né quello del fortunato ristoratore.
La catalana di pesce da 1.400 euro a Forte dei Marmi
Sempre in Versilia, come reso noto dal quotidiano locale, il Tirreno, fece scalpore a luglio 2022 il conto di un locale di Forte dei Marmi che per una degustazione di catalana, piatto di crostacei freddi accompagnati da verdure e frutta, ha chiesto 1.400 euro, su uno scontrino totale di 2.224 euro. I clienti hanno sporto denuncia.
I crudi di pesce, risotto e sigari da 13.000 euro a Vieste
Cinque cittadini dei Paesi Bassi in vacanza a Vieste non hanno battuto ciglio invece quando al ristorante Capriccio dello chef Leonardo Vescera è arrivato il momento di saldare il conto della cena. Lo scontrino elencava poche voci: crudi di pesce, risotti per 6mila euro annaffiati a Krug. Per il fine cena, soufflé, sigari Romeo y Julieta per tutti e una bottiglia di grappa Berta. Totale 13 mila euro.
La cena alla steakhouse da 161.000 euro a Dubai
Non proprio d'estate, ma comunque ad alte temperature, l'episodio che ha visto protagonista Salt Bae, all'anagrafe Nusret Gokce, divenuto virale per video in cui condisce la carne facendo scivolare il sale sull'avambraccio. L'ex garzone di macelleria turco oggi proprietario di una catena di steakhouse con sedi nelle principali città del mondo, ha fatto parlare ancora di sé quando a novembre del 2022 il suo locale di Dubai ha battuto uno scontrino da 161.000 euro, servizio escluso.
Alla voce vino, le 7 bottiglie di Petrus messe in conto sono andate per 52.000 euro. Facendo il cambio da dirham (moneta degli Emirati Arabi Uniti), i quattordici commensali hanno speso circa 11.500 euro a testa. Ma non sono stati loro a pubblicare indignati lo scontrino in rete, come spesso accade in questi casi. È stato proprio lui, Salt Bae, a sbandierarlo sul suo profilo Instagram con la caption: "Quality never expensive". In aggiunta all'oltraggio alla lingua del Bardo, il post in questione vanta una carrellata di commenti esilaranti.