Pizzabo e la consegna a domicilio. Le origini della start up
In principio era Pizzabo. E quando ne abbiamo parlato per la prima volta la storia stava già prendendo una piega decisamente positiva. Legata a un’idea del giovane di Matera (trapiantato a Bologna) Christian Sarcuni, la food start up che oggi rischia di diventare la trovata di maggior successo sul mercato online del food & beverage (e non solo in Italia) partiva da un’idea sin troppo semplice a dirsi: come ottimizzare il servizio di pizza a domicilio in una città a dominante universitaria come Bologna? Da lì in poi (era il 2010) la realizzazione del portale, la rivoluzione del dispositivo distribuito ai locali che stampa in tempo reale lo scontrino con l’ordine del cliente e i dati per la consegna, un traffico di 10mila utenti e 51 pizzerie in rete a pochi mesi dall’inizio, l’espansione del servizio in altre città del Nord.
L’interesse di Rocket Internet. Nasce Hellofood
Poi lo scorso febbraio l’exit milionaria che cambia le carte in tavola: Rocket Internet – noto gruppo tedesco incubatore dell’Internet of food – avanza una proposta che non si può rifiutare, sul piatto 55 milioni di euro per acquisire la start up. Sarcuni resta saldamente alla guida del gruppo, ma comincia a pensare in grande. Obiettivo dichiarato: diventare la piattaforma online leader in Italia nel settore delle consegne di cibo a domicilio (non solo pizza); e per farlo ecco un nome nuovo – Hellofood – e un sito rinnovato per offrire ai clienti un’offerta sempre più vasta, con la possibilità di ordinare comodamente con un click il proprio piatto preferito in ogni momento, che si tratti di pizza o gelato, sushi o cucina internazionale, menu da ristorante o dolci.
Ma soprattutto un riposizionamento geografico che porta con sé l’assunzione di molte nuove unità, per raggiungere una copertura nazionale sull’intera Penisola. Fermo restando la base bolognese Hellofood sta partendo a Roma e in settimana debutterà a Genova; poi sarà la volta di Torino, Napoli, Firenze, Palermo, Bari e Verona.
Un gruppo giovane e in espansione
Dai nove dipendenti iniziali si è già passati all’assunzione a tempo indeterminato di una quarantina di persone, scommettendo sull’entusiasmo dei giovani. Energia fresca che si attesta su un’età media di 28 anni. Roberto Guidarini è uno di loro, genovese, classe 1987, una laurea in economia e un Master in comunicazione enogastronomica in tasca; tra pochi giorni sarà alla guida del gruppo che avvia l’attività di Hellofood a Genova, si tratta solo di definire gli ultimi dettagli con la consegna delle ormai celebri macchinette per evadere gli ordini a ristoranti e pizzerie del circuito. Ma il lavoro preliminare è stato molto e – ci rivela orgoglioso Roberto – “in città la rete Hellofood ha già affiliato oltre ottanta clienti nella ristorazione locale, ancor prima di cominciare”. Merito a suo dire di “un sistema snello, semplice e ancora più efficiente”. Che non ha vincoli per i ristoranti, se non l’obbligo di proporre sul circuito l’offerta più vantaggiosa che un utente possa aspettarsi, senza cioè giocare sottobanco e garantire ai clienti fidelizzati che ordinano da un canale tradizionale particolari vantaggi o promozioni speciali. Questo perché ancor più di prima l’idea di Hellofood è quella di radunare un’utenza affezionata e costante, che assicuri grandi numeri alla piattaforma. Dal canto loro anche i ristoranti che scelgono di affidarsi al circuito ricevono sufficienti garanzie e pagano alla piattaforma una commissione solo in caso di ordine andato a buon fine. Mentre già è al vaglio l’offerta di servizi aggiuntivi.
Questo e molti altri temi verranno approfonditi nel corso di Gourmet.
Gourmet | Expoforum | Horeca Food & Beverage | 22-24 novembre 2015 | Lingotto Fiere Torino | www.gourmetforum.it