Da due giorni a un'ora: una nuova tecnologia taglia i tempi di test sui batteri negli alimenti

20 Set 2023, 11:22 | a cura di
Il nuovo metodo permette di stimare entro 1 ora il numero di batteri vitali, consentendo di confermare la sicurezza dei prodotti alimentari prima che vengano spediti dalla fabbrica e quindi di prevenire le intossicazioni alimentari

Un’invenzione di quelle che se fosse stata annunciata prima forse ci avrebbe evitato la copertina di luglio, ma come si dice in queste occasioni: meglio tardi che mai. D’altronde la scoperta in questione si presta a una miriade di scopi e utilizzi. Un gruppo di ricerca guidato dal professor Hiroshi Shiigi della Graduate School of Engineering della Osaka Metropolitan University ha sviluppato una tecnologia in grado di determinare entro 1 ora, anziché 2 giorni, e con precisione il numero di batteri vitali nei prodotti alimentari per via elettrochimica, utilizzando il sale di tetrazolio (MTT), una molecola solubile in acqua. Un metodo che non richiede operazioni complicate o attrezzature costose.

I vantaggi del nuovo metodo di rilevamento batterico

Uno degli indicatori di valutazione più importanti per garantire che gli alimenti siano privi di contaminazione è il numero di batteri vitali. Tuttavia, i metodi di misurazione convenzionali richiedono fino a 2 giorni per produrre risultati, che sono disponibili solo dopo che gli alimenti sono stati spediti dalla fabbrica, con conseguenze potenzialmente fatali. Questa tecnologia è quindi nata dall'esigenza di avere a disposizione un metodo di analisi che potesse accelerare l'identificazione dei batteri prima della spedizione. I ricercatori sono così riusciti a ridurre drasticamente il tempo di ispezione da 2 giorni a circa 1 ora, indipendentemente dalla specie batterica analizzata. "Con questo metodo, possiamo misurare rapidamente il numero di batteri vitali, consentendoci di confermare la sicurezza dei prodotti alimentari prima che lascino la fabbrica e di prevenire le intossicazioni alimentari", ha spiegato il professor Shiigi, aggiungendo "Questo metodo non richiede operazioni complicate o attrezzature costose. Pertanto, continueremo a ottimizzare le condizioni di misurazione e ci aspettiamo di vedere lo sviluppo di un sensore portatile, in linea con lo sviluppo della ricerca finalizzata alle applicazioni pratiche".

I dati OMS sulla sicurezza alimentare

L'Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che la sicurezza alimentare, la nutrizione e la sicurezza alimentare sono inestricabilmente legate. Si stima, infatti, che ogni anno 600 milioni di persone si ammalino e 420.000 muoiano a causa del consumo di alimenti contaminati. D'altronde a oggi sono conosciuti più di 250 agenti patogeni alimentari, ma ogni anno se ne caratterizzano di nuovi. Le tossinfezioni alimentari costituiscono, sia per l’enorme impatto economico che per i rischi alla salute, un enorme problema di salute pubblica. Batteri, virus, micotossine, protozoi: sono numerosi e molto diversi i microorganismi che possono contaminare il cibo e causare diverse malattie. Un problema che aumenta con il grado di scambio di prodotti sui mercati e con l’intensificarsi dei viaggi e delle migrazioni nel mondo.

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