Il Culinary Zinema a San Sebastian
Dopo il festival del cinema di Venezia, che ha aperto la stagione delle rassegne cinematografiche, anche la Spagna prova a conciliare la volontà di far ripartire la macchina culturale con la necessità di gestire l’emergenza sanitaria. E dunque, fino al 26 settembre, la città di San Sebastian ospita la 68esima edizione del suo International Film Festival, che da molti anni (ormai sono dieci) si caratterizza per l’ampia sezione dedicata al cinema gastronomico. Il Culinary Zinema di San Sebastian è una delle più longeve kermesse cinematografiche dedicate al cinema gastronomico, di poco più giovane del festival nato nell’alveo della Berlinale, quel Culinary Cinema diventato una manifestazione parallela al concorso dell’Orso d’Oro. E infatti il palinsesto del Culinary Zinema è frutto proprio della collaborazione tra il Festival di Berlino e il Basque Culinary Center, che nell’ambito del San Sebastian Film Festival rinnovano ogni anno il cartellone di una sezione molto attesa, che anticipa di pochi giorni l’inizio di Gastronomika (anche quest’anno si farà, dal 5 al 9 ottobre, ma tutte le ponencias saranno fruibili online, sulla nuova piattaforma digitale del congresso). Al calendario delle proiezioni, che per questa edizione vanno in scena fino al 24 settembre, la sezione gastronomica unisce un programma di appuntamenti che coinvolgono chef e personalità presenti nella doppia veste di protagonisti sul grande schermo e animatori di aperitivi e cene a tema.
Culinary Zinema a San Sebastian. L’edizione 2020
Quest’anno l’organizzazione è di molto ridimensionata: alla diminuzione di un 30% delle proiezioni del calendario generale, fa seguito anche una restrizione del palinsesto del Culinary Zinema. Sono solo quattro, quindi, le pellicole presentate al pubblico, tutte legate al genere documentaristico. Tre sono le produzioni spagnole, mentre il quarto film in programma ci porta in Italia, alla scoperta del tartufo di Alba e dell’arte dei cavatori. La serata d’apertura, già celebrata, è stata però dedicata a una famiglia grande protagonista della scena della ristorazione spagnola, che proprio a San Sebastian negli ultimi sessanta anni ha orientato il percorso di molti chef poi diventati punti di riferimento dell’avanguardia spagnola.
I film in cartellone
Arzak since 1897 è la storia della famiglia Arzak, di Juan Mari e sua figlia Elena, portati sul grande schermo dalla regia di Asier Altuna; ma il film è anche un’opportunità per riflettere sull’evoluzione della cucina e sulle dinamiche di lavoro dietro le quinte di un grande ristorante. Allo chef Raul Balam è invece dedicato il film Cami Lluire (Free way), figlio d’arte della più celebre Carme Ruscalleda. Una storia – per la regia di Angel Parra - che si spinge ben oltre il ruolo professionale, indagando vicende personali dolorose, come il passato di dipendenza dalle droghe scontato da Raul, prima di scoprire nella cucina una luce per uscire dal tunnel. E si continua con i grandi cuochi spagnoli in La ricetta dell’equilibrio, docu-film incentrato sul lavoro di Ricard Camarena e Mari Carmen Banuls e sulle nuove sfide poste dalla pandemia. The truffle hunters (coproduzione italo-greco-americana) ci riporta in Italia: il film, alla sua anteprima europea (all’inizio del 2020 aveva partecipato al Sundance Film Festival, sarà disponibile per il grande pubblico a partire dal mese di dicembre), è stato girato tra i boschi di Alba e dintorni e le abitazioni di tre esperti cavatori di tartufo, che si raccontano al fianco dei propri cani, raccontando una vita spesa nella ricerca del prezioso prodotto.
Gli appuntamenti a tavola avranno luogo presso il Basque Culinary Center, con la cena inaugurale, appena andata in scena, che ha riunito sette affermati cuochi passati nelle cucine di Arzak. Seguiranno, nei prossimi giorni, la cena concertata da Ricard Camarena e il suo staff, la serata ideata da Raul Balam (attualmente alla guida del ristorante Moments di Barcellona) e una cena dedicata al tartufo a cura di Andrea Tumbarello, chef apprezzato a Madrid per la sua grande conoscenza del tartufo bianco di Alba.