Criminale-imprenditore, la doppia vita del distillatore padre del wisky più "in" di Londra

15 Feb 2024, 15:20 | a cura di
Per vent'anni è riuscito a farsi una nuova vta a Londra e a fondare la dstilleria Bimber da cui esce un pregiato wisky single malt. Ma le autorità lo hanno scoperto e ora è in carcere in attesa di estradizione in Polonia accusato di concorso in omicidio

Lui è uno, ma di nomi ne ha due… e anche di vite ne ha due: una – con la carta d’identità intestata a Lucasz Ratajewski – legata (come lo accusano le autorità del suo Paese di origine) alla criminalità polacca di cui sarebbe un vero boss; nell’altra invece si chiama Dariusz Plazewski ed è un imprenditore di successo, a Londra, dove ha dato vita alla distilleria Bimber, punta di eccellenza del wisky britannico con etichette che superano le 2.000 sterline.

Lucasz Ratajewski, alias Dariusz Plazewski, titolare di Bimber Craft Distillery a Londra

Lucasz Ratajewski, alias Dariusz Plazewski, titolare di Bimber Craft Distillery a Londra

La Bimber: nessun problema

Due identità che hanno creato un cortocircuito riassunto nell’avviso riportato nell’homepage del sito della sua distilleria.
“Il viaggio di Bimber è stato, e sarà sempre, sostenuto dalla nostra convinzione che l'applicazione metodica di metodi tradizionali, rispettati nel tempo, crei i migliori whisky di qualità.
Dariusz Plazewski (alias Lucasz Ratajewski) ha rinunciato a tutte le sue responsabilità sia per Bimber che per Dunphail Distilleries e sta passando tutte le decisioni e le questioni operative ai team di esperti già esistenti – avverte la Bimber Craft Distillery – Pur comprendendo che la notizia dei suoi problemi legali personali possa suscitare domande e preoccupazioni, desideriamo assicurarvi che le nostre attività rimangono pienamente operative e impegnate a servirvi con lo stesso livello di eccellenza e dedizione di sempre”. Un avviso agli appassionati e soprattutto ai clienti della distilleria che punta a mantenere il business al sicuro. “In futuro, la co-fondatrice di Bimber Ewelina Chruszczyk e il direttore della creazione di whisky di Dunphail Matt McKay guideranno le attività di entrambe le distillerie insieme, avvalendosi della loro esperienza combinata in entrambe le aziende. Lavoreranno diligentemente con il nostro personale dedicato per garantire che non ci siano interruzioni nei nostri servizi o nella qualità dei nostri prodotti”, assicura il messaggio corporate.

Una storia lunga venti anni

Ma qual è la storia del criminale-imprenditore dalla doppia vita? La vicenda è stata ripresa dal Corriere della Sera che parte dalla notizia della reclusione in Inghilterra del boss: Lucasz Ratajewski – che ha ottenuto da anni la cittadinanza britannica - è stato arrestato in Inghilterra dove l’Alta Corte ha deciso di per il carcere “in attesa di una decisione sull’estradizione nel Paese d’origine”, ovvero in Polonia dove invece, conosciuto con il nome di Dariusz Plazewski, “venti anni fa era stato condannato a tre anni di reclusione per porto d’armi e ora è ricercato con l’accusa di aver fornito le armi poi utilizzate per un omicidio e per aver spacciato sostanze illecite”.

La doppia identità

Se Ratajewski è riuscito a vivere a Londra indisturbato, anzi come imprenditore di successo, per vent’anni, ora sono venuti al pettine i nodi cruciali della sua doppia esistenza. Non solo, infatti, è reclamato dalle autorità giudiziarie polacche perché accusato (e condannato) per diversi crimini, ma è stato stigmatizzato l’uso di personalità fittizie anche in Ingilterra. Nonostante, infatti, i suoi legali lo abbiano descritto come “padre devoto” e un “imprenditore che dà lavoro a 40 persone”, la giudice che segue il suo caso “non si è lasciata convincere e ha disposto il carcere anche perché, al momento dell’arresto, nel quartiere londinese di Acton, Ratajewski ha dato alla polizia generalità e documenti fittizi. Di fronte alla fotografia diramata con la richiesta di estradizione, ha ammesso di essere la stessa persona e di aver vissuto per 20 anni in Gran Bretagna con falsa identità”, scrive il Corriere.

La specialità di Bimber Distillery

La distilleria Bimber comincia la sua attività nel 2016 con la messa in produzione delle prime botti da cui nasce – tre anni dopo – The First, il primo Single Malt in 1.000 esemplari che sono state vendute online in appena tre ore. Un successo legato anche a una storia di artigianalità e di passione. La produzione parte infatti dall’azienda agricola di proprietà da cui arriva l’orzo che viene maltato in maniera tradizionale e schiacciato a mano, quindi lasciato fermentare per una settimane in piccole vasche di legno sempre realizzate a mano. La distillazione avviene a fuoco diretto in piccoli alambicchi di rame e il wisky matura poi in botti scelte una per una e tostate direttamente in azienda dove viene alla fine imbottigliato.

Una collezione di prestigio

La Four Elements Collection, che esalta l’idea degli antichi filosofi presocratici legata ai 4 elementi costitutivi della terra (acqua, aria, terra e fuoco), punta ad esaltare la qualità dell’orzo coltivato da un'unica azienda agricola, l'uso di acqua di Londra “ricca di minerali, la torba di provenienza meticolosamente selezionata e l'uso di botti tutte tostate a mano”. Un lavoro, spiegano a Bimber, “che racconta e valorizza il nostro artigianato, la nostra maestria e la nostra rigorosa attenzione ai dettagli”. Peccato, per il fondatore e proprietario dell’impresa, che i fumi dell’alcol non abbiano annebbiato la lucidità dei giudici inglesi i quali – anche se solo dopo 20 anni – hanno cominciato a smontare la sua (presunta) doppia vita.

 

 

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