Lieve crescita delle esportazioni italiane di vini e mosti nei primi sei mesi 2014, che sono passate a valore da 2,35 miliardi del primo semestre 2013 ai 2,38 miliardi (+1,5%) registrati al 30 giugno, con una progressione anche sui volumi che, secondo dati Istat, sono saliti a 9,94 milioni di ettolitri (+0,8%). Bene soprattutto gli spumanti (ok Prosecco, in calo Asti) che balzano a valore da 284 a 329 milioni di euro, con il 15,8% in più (bene Usa e Uk, male la Germania), mentre a volume si avvicinano al milione di ettolitri (+20%). Rispetto allo stesso periodo del 2013, la crescita complessiva dell'export italiano è meno rapida. Nel dettaglio, i vini confezionati guadagnano un 2,6% a valore perdendo quasi un punto sui volumi; male gli sfusi che perdono circa il 18% a valore, e qui si sente l'effetto concorrenza spagnola.
Pur non essendo nella top ten dei Paesi clienti, la Russia registra perdite in valore di dieci punti e in volumi di quasi il cinque per cento. Il dato potrebbe essere letto come uno dei primi effetti indiretti sul settore vitivinicolo della crisi in atto con l'Ucraina. Infine, tra gli altri Paesi destinatari, segno più nell'export verso Usa, Uk, Giappone, Svizzera e Scandinavia; in flessione di cinque punti le spedizioni in valore verso la Germania; così come perdono terreno Francia e Canada.