"Così in un'ora ho perso tutto. Bolgheri Green non c'è più". La disperazione di Fabrizio Bartoli: "Venite a trovarci"

26 Set 2024, 14:51 | a cura di
Fabrizio Bartoli, anima di Bolgheri Green e Osteria Anchestrale a Bolgheri, racconta l'alluvione che ha travolto i suoi orti e la sua Osteria Ancestrale. E lancia un appello: "Venite a trovarci, aiutateci"

Bolgheri Green è la costola pop dell’Osteria Ancestrale di Fabrizio Bartoli, un’oasi di centrata dedizione al principio di sostenibilità ambientale che due giorni fa, il 23 settembre, è stata distrutta da un’esondazione alluvionale.
«È successo tutto in ‘un’ora, sono fortunato a essere ancora qui». La prima frase di Fabrizio Bartoli alla domanda su cosa fosse accaduto è lapidaria, ma facciamo un passo indietro. Bolgheri, anzi località Magazzino nel territorio del comune di Castagneto Carducci: sono le ore 19:00 circa del 23 settembre quando inizia a piovere in maniera sempre più sostenuta. Nessuna allerta meteo, ma la pioggia è sempre più violenta e d’un tratto, con una forza incontrollabile, arriva l’acqua del fiume che inonda tutto. Un’ora di furia naturale, poi tutto finisce lasciando devastazione.

Fabrizio, ristoratore contadino, mostra la sua disperazione sulla pagina Instagram: lì appare in stivali mentre tenta di rimette insieme i pezzi di una vita. Sono passate poche ore dall'ondata di acqua che ha travolto la zona di Bolgheri, in particolare a Castagneto Carducci nella zona di Bolgheri. «Ha iniziato a piovere verso le 19:00 e non c’era stata nessuna allerta meteo - racconta Fabrizio al telefono - Sembrava una bomba d’acqua leggera. Sì, sembrava che aumentasse di forza e abbiamo cominciato a preoccuparci. La devastazione è arrivata all'improvviso: abbiamo visto l'ondata di acqua e fango crollare su di noi... Se quando pioveva l'acqua raggiungeva a malapena i 15 centimetri, mista a terra e fango, ne giro di pochissimi attimi - non so se secondi, istanti, minuti - è cresciuta fino a un metro e mezzo e ha coperto tutto».

Da dove arrivava l’acqua?

«Qui c’è un corso d’acqua che si chiama Fossa di Bolgheri, raccoglie diversi altri corsi minori che portano l’acqua dalle colline verso i terreni. la Fossa è esondata e l'onda di piena si è abbattuta violentemente sui campi, sull'orto, sulle vigne: non abbiamo avuto nessuno spazio di manovra. Io mi sono buttato nella corrente per cercare di salvare gli animali che erano chiusi in un recinto: ne o tratti in salvo alcuni, ma altri mi sono sfuggiti. E non so ancora se ce ne sono altri che ce l'hanno fatta o se sono morti tutti affogati. Solo dopo, mi sono reso conto del pericolo che ho corso anch’io. E per fortuna vi posso raccontare quello che ho vissuto».

Si è parlato dei viticoltori, ma non c'è menzione degli altri agricoltori. Voi, qui a Podere Arduino, che danni avete avuto?

«La terra è stata rivoltata, tutto il raccolto invernale è andato perduto. Diversi olivi sono stati sradicati e sì, anche le vigne sono andate giù. Ma soprattutto è andata distrutta la nostra attività principale che è Bolgheri Green. I container sono stati spazzati via, tutto l’esterno è stato devastato e non abbiamo più neanche un tavolo o una sedia. La cucina è stata completamente allagata e inondata di fango e la forza con la quale è stato travolto il mobilio ha distrutto gli utensili, i piatti e i bicchieri».

Bolgheri Green è da sempre un punto di riferimento per la cucina vegana e per la storia di ricerca sul vegetale che parte dall’Osteria Ancestrale. Negli ultimi anni è diventata anche il quartier generale di un evento dal nome In-Sostenibile, che mette proprio al centro il rispetto della natura tra cuochi, addetti e cittadini consapevoli di tutto il mondo che si ritrovano a parlarne. Un paradosso ritrovarsi spazzati via all’alba dell’evento programmato per il 29 settembre, proprio dai cambiamenti climatici.

Era prevedibile, tutto ciò?

«Gli anziani ci dicono che era successo un’altra volta negli anni ’80 e fu un evento eccezionale. Io credo che non sarà più tanto eccezionale e che sia noi che le istituzioni dobbiamo fare il possibile per evitare drammi come questo. Dobbiamo cambiare e se ci vuole tempo va bene, ma diamocelo mettendo in sicurezza la vita, a 360 gradi».

Come pensate di riprendervi? Si sono fatte vive le autorità locali?

«Ancora non abbiamo visto nessuno da queste parti, ma di sicuro saranno impegnati nel cercare di capire cosa sia successo nella zona e quindi risolvere. Noi ci stiamo rimboccando le mani e anche se ti tremano le ginocchia e ti viene da piangere vedendo tutto distrutto, la solidarietà che stiamo ricevendo ci dà la forza di mettere gli stivali e spalare.  Dobbiamo cercare almeno di rimettere ordine, anche se non sappiamo da dove cominciare».

Iniziative di sostegno?

«Abbiamo lanciato un crowfunding su Gofundme.com sperando di riuscire a sensibilizzare almeno le persone che ci conoscono, poi appena possibile abbiamo immaginato di organizzare cene e pranzi con cuochi amici per raccogliere fondi. Per chi volesse, già dai prossimi giorni venirci a trovare: questo weekend, sia sabato che domenica, organizzeremo due giornate in cui cucineremo quello che possiamo per accogliere chiunque venga e voglia lasciare un’offerta libera. Questo è un invito davvero spassionato che faccio a tutti, ci saranno molti amici cuochi domenica, ognuno portarà qualcosa è sarà una sorta di pic-nic».

Per chi conosce Bolgheri Green questa è un’occasione di sostegno, per chi non lo conosce è sicuramente una sciagurata opportunità di farlo nel momento del bisogno. Nessuno di noi è la soluzione, ma come diceva lo slogan di In-Sostenibile: "Insieme possiamo essere il cambiamento".

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