Cosa sono gli Hard Seltzer
Rientrano nelle categoria “birra” ma si tratta in realtà di bevande alcoliche aromatizzate. Si chiamano Hard Seltzer, in Italia sono sbarcati nel 2021 ma negli Stati Uniti - dove sono nati - hanno già raggiunto un successo considerevole: solo nel 2019 si è rilevato un fatturato di quasi 4 miliardi di dollari e, secondo uno studio dell’azienda Nielsen, tra gennaio e 2020 e febbraio 2021 le vendite hanno avuto un’impennata del 214%. Ma di cosa stiamo parlando esattamente? Si tratta di bibite alcoliche frizzanti, arricchite con spezie, frutta e altri aromi che le rendono morbide e piacevoli, adatte un po’ al palato di tutti.
Come nascono gli Hard Seltzer
Il contenuto alcolico è limitato (varia dal 3 al 5%) e la bevanda non è altro che il risultato di una fermentazione, motivo per cui rientra nella categoria della birra (molti produttori, infatti, sono gli stessi birrifici). In Italia a fine 2020 è stato Mister B, microbirrificio in provincia di Mantova, a lanciare per primo una linea dedicata a questi prodotti, ma negli Stati Uniti esistono già dal 2012. Tutto ha inizio a Westport, Connecticut, con Nick Shields, giovane che decise di realizzare dei cocktail ready to drink a buon mercato, partendo però da una base di birra. Il processo di produzione degli Hard Seltzer comincia infatti da un mix di acqua, zuccheri e lievito, ma a differenza della birra in questo caso si possono trovare altri zuccheri oltre al malto d’orzo.
Modalità di consumo e gusti
Frizzanti e briose, queste bevande possono essere gustate da sole, per accompagnare qualche stuzzichino durante un aperitivo e rinfrancarsi dopo una giornata calda senza eccedere troppo con l’alcol, oppure possono essere usate per creare cocktail originali e aromatici. Altra caratteristica è il packaging: lattine colorate, dalla grafica accattivante e moderna, pratiche e perfette da trasportare in gita o per un pranzo al sacco. Fra le più famose, quelle di White Claw, azienda di Chicago che realizza Hard Selzter aromatizzati in più gusti, dal mandarino al mirtillo, passando per lampone e pompelmo rosso. Intanto, in Italia la loro diffusione procede a rilento: prenderanno mai piede anche qui?