Cooperativa di Comunità de' Pazzi. Il progetto di salvaguardia dei borghi umbri

31 Mag 2022, 15:11 | a cura di
Cooperativa di Comunità de’ Pazzi, in Umbria un progetto di recupero del territorio che contrasta lo spopolamento dei borghi e crea nuovi posti di lavoro.

La sostenibilità ha mille volti e mille misure, le dimensioni contano e così il contesto in cui ogni progetto nasce e si sviluppa. Non servono per forza economie di grandi aziende: spesso piccoli gesti quotidiani e iniziative locali possono avere un impatto sulle comunità capace di cambiare ecosistemi sociali-economici-ambientali attraverso progetti di piccola portata, ma grande efficacia. Così avviene in un nugolo di comuni del centro Italia.

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La Cooperativa di Comunità de' Pazzi

La Cooperativa di Comunità de’ Pazzi nasce a Civitella del Lago, che una volta si chiamava Civitella de’ Pazzi, ed è un progetto che mette insieme 8 borghi del Comune di Baschi (TR) in Umbria. Immaginate una rete di paesi immersi nel verde delle colline ternane, che negli anni diventano sempre più preziosi come lo sono i valori che custodiscono, ma sempre meno vitali. I giovani se ne vanno, i vicoli si svuotano e le attività commerciali scarseggiano, le terre in mancanza di ricambio generazionale smettono di essere coltivate e produttive. Un paradosso che vede i luoghi dove il km0 può essere quotidianità, confrontarsi con lo spaesamento delle campagne che trasforma la filiera breve in utopia.

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Adesso immaginate un insieme di persone che, con una visione e lungimiranza, decide che quel valore prezioso deve tornare in vita. A capo di queste persone c’è Luca Trippini, capitano di sala nell’omonimo ristorante di famiglia dove il fratello Paolo è cuoco, oltre che Ambasciatore del Gusto per l’Umbria e chef JRE. Al suo seguito, la Cooperativa de’ Pazzi (la chiameremo semplicemente così, per romantica accezione) di cui è presidente: un gruppo che nasce grazie allo spassionato appoggio comunale nel 2021 e, in meno di un anno, assume 17 giovani del luogo. Per fare cosa? L'elenco è lungo, ma di fatto potremmo dire con assoluta certezza che restituiscono alla terra il bello che gli riconoscono, rimanendo lì.

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Cosa fa la Cooperativa di Comunità de' Pazzi

Recuperano e mettono in produzione terreni abbandonati del Comune e soprattutto oliveti dismessi nell’intera area d’interesse, ripristinano terreni agricoli, sempre di proprietà del Comune, allo scopo di produrre frutta, verdura e ortaggi che verranno immessi nei mercati agroalimentari locali. E poi, per chiunque ne abbia bisogno, si occupano di potare alberi e vigne, un’operazione fondamentale per produzioni qualitativamente elevate.

Ma non solo. Perché un progetto di vera sostenibilità e inclusività economica e sociale, non può non prevedere dei punti di aggregazione e dei luoghi di produttività cooperativa. Ed è così che la Cooperativa ha acquistato e rimesso a disposizione della comunità, l’edicola centrale di Baschi, quella nella piazza. Un gesto non solo simbolico nella riattivazione del tessuto sociale, ma - considerato il successo e la sostenibilità economica presto raggiunta - la dimostrazione pratica che se ne sentisse il bisogno. E non finisce qui. Da bravi visionari e fautori di una filiera corta esiste anche il progetto di ristrutturare e ripristinare l’antico forno di Civitella del Lago, un tempo patrimonio della cultura e della tradizione cittadina, per permettere a cuochi, fornai e pasticceri della zona di usufruirne in caso di necessità, così da integrare le attività locali. Il circolo virtuoso passa attraverso la terra, ma in un futuro dovrebbe includere anche l'energia rinnovabile, l'autoconsumo e l'ospitalità diffusa così da riqualificare i centri e sviluppare un’economia circolare che coinvolga l’intera comunità.

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“Questa iniziativa è nata da un desiderio dei ragazzi locali. Il Sindaco è un mio coetaneo e sappiamo che i giovani fanno fatica a trovare appetibili i piccoli centri con i loro corredo di valori. Il lavoro, poi, difficilmente è a lungo termine o progettuale, quindi il nostro obiettivo è generare lavoro e valore”. Elementi fondamentali per rendere il territorio attrattivo, anche ai fini turistici e imprenditoriali. Una prospettiva che mette finalmente d’accordo istituzioni locali, nuove generazioni e attività produttive locali. “Oggi, dopo un anno, abbiamo assunto 17 persone di cui 14 a tempo indeterminato. Tutti giovani e tutti concentrati su lavori dedicati al recupero dell’agricoltura locale e all’attivazione di servizi sociali. Vogliamo attivare servizi per i genitori, come campi scuola, servizi di formazione per avviare alle nuove professioni e attività sociali per tutta la comunità. Siamo tutti soci lavoratori. Siamo tutti parte di questo progetto come di questo territorio”. E non finisce qui. “Stiamo lanciando un sistema di recupero e rilavorazione della plastica. Non solo riciclo, vogliamo formare giovani all’utilizzo di software e hardware che riescano a lavorare in 3D e a ridisegnare prodotti di riciclo. Abbiamo poi intenzione di lavorare sull’acqua, che qui (come forse anche altrove) è una delle maggiori cause di utilizzo della plastica. Vogliamo riuscire a trovare accordi con una sorgente e a produrre una bottiglia limitata di design per il nostro territorio”.

Il legame con i ristoranti della zona

Per ora, sulle tavole della ristorazione locale, si può trovare la loro prima produzione di olio extra-vergine di oliva da terreni recuperati. Uno dei primi risultati tangibili per un gruppo che all'inizio poteva sembrare davvero di pazzi, se non fosse che tutto questo ha già radicato nel Comune di Baschi la volontà di costruire un futuro per i suoi giovani. Grazie all'iniziativa dei fratelli Trippini e di un sindaco lungimirante e consapevole: in queste terre la sostenibilità, nelle sue micro-economie circolari e domestiche, è una questione quotidiana, ma creare un modello che coinvolga un intero territorio e che lo faccia donandogli un futuro non solo appetibile, ma replicabile, è un’altra cosa.

Seguiremo lo sviluppo del progetto, almeno quanto sarebbe auspicabile che altri comuni ne seguano l’esempio.

https://www.depazzi.org

 

a cura di Andrea Febo

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