Cookbook. La mostra a Montpellier
Per l'Italia ci saranno Antonia Klugmann, Riccardo Camanini e Niko Romito. Anche loro, nella squadra dei 25 chef chiamati a raccontarsi a Montpellier, in occasione di CookBook 2019. Non un congresso, o un grande evento gastronomico che cala l'asso della cena a molteplici mani. E invece una mostra, che dall'8 febbraio al 12 maggio animerà il polo museale de La Panacée, con la seconda edizione di un progetto avviato nel 2013 all'Ecole des Beaux Arts di Parigi. Più di cinque anni dopo, le intenzioni dei curatori Nicolas Bourriaud e Andrea Petrini non sono cambiate: Cookbook si prefigge di riunire cuochi e artisti (25 i primi, 20 i rappresentanti della seconda categoria) in un collettivo che fa del suo essere trasversale la chiave per indagare nuove relazioni creative. Sulla strada di un dialogo tra arte e cucina che di fatto è sempre più spesso chiamato in causa, e si concretizza sul terreno comune della performance. Dunque, per la seconda volta, Bourriad e Petrini “forzano” il confronto tra i due mondi, offrendo uno spazio “dove l'arte diventa commestibile e la cucina aspira a farsi arte, in un contesto di condivisione e convivialità”.
Arte e cucina dialogano sul presente
Ad aiutarli interverranno cuochi e artisti under 50 scelti perché condividono il punto di vista di una generazione che ha vissuto una rivoluzione culturale. Obiettivo: mescolare le carte, mostrando i progetti di ognuno l'uno accanto all'altro. E se l'esposizione parigina aveva impostato il raffronto su un fondamentale testo di antropologia alimentare di Claude Levi-Strauss – Il triangolo culinario – la mostra di Montpellier alleggerisce i toni ispirandosi a un tempo presente che accelera il cambiamento, indagando quindi le principali tendenze che hanno condizionato (e condizionano) l'espressione creativa, tanto nell'arte quanto in cucina. Quindi i nuovi canali di comunicazione e condivisione nell'era dei social network, la globalizzazione e il suo naturale contraltare (il locavorismo in cucina, e più in generale la difesa della propria identità culturale), le relazioni tra l'uomo e il mondo che lo circonda all'insegna di una nuova consapevolezza sugli effetti degli agenti esterni, con quanto ne consegue in termini di salutismo e manie alimentari. Un orizzonte comune, dunque, che affonda nella realtà del presente per cercare di risolvere gli interrogativi per il futuro, attraverso la sperimentazione creativa e la stimolazione dei sensi, come ribadisce il testo di presentazione stilato dai due curatori.
Il programma e i protagonisti
Ma cosa succederà in mostra? Le variabili sono potenzialmente infinite, ferma restando l'idea di dare valore alla manualità e al processo creativo e alla collaborazione interdisciplinare. Quindi i cuochi saranno chiamati, per esempio, a esibirsi in ruoli inconsueti (come suonare musica dal vivo), mentre gli artisti aiuteranno il pubblico a sviluppare il senso del gusto e dell'olfatto. In una dinamica decisamente interattiva. Per quattro mesi il programma offrirà spettacoli, conferenze, proiezioni concentrate al Centro per l'Arte Contemporanea La Panacée (l'ingresso è gratuito), ma diffusi anche in città. Di seguito l'elenco degli chef coinvolti:
Iñaki Aizpitarte
Maksut Aşkar
Danny Bowien
Manoella Buffara
Riccardo Camanini
Jeremy Chan
May Chow
Amanda Cohen
Mauro Colagreco
Thomas Frebel
Rodolfo Guzman
Healthy Boy Band
Esben Holmboe Bang
Jordan Kahn
Chiho Kanzaki
Antonia Klugmann
Alberto Landgraf
Richie Lin
Nadine Levy Redzepi
Virgilio Martinez
René Redzepi
Niko Romito
Ana Roš
Colombe St-Pierre
Gilles Stassart
Cookbook '19 – Montpellier – La Panacée MOCO – dall'8 febbraio al 12 maggio – www.lapanacee.org
a cura di Livia Montagnoli