L'attenzione nei confronti dello junk food non tende a diminuire, soprattutto se parliamo di alcuni paesi che stanno cominciando a legiferare per mettere un argine al consumo smodato di questi prodotti. Aveva iniziato con il piede giusto il Regno Unito che qualche anno fa ha vietato gli spot in metro e con le misure di contrasto promosse da Boris Johnson, per poi rinviare il tutto di un paio di anni a fronte di una diminuzione del potere d'acquisto delle persone a causa della crescita dell'inflazione nell'ultimo anno. Prodotti che vengono ormai indicati, da scienziati e medici, come causa di obesità e malattie cardiovascolari e ai quali alcuni paesi, come la Colombia, hanno deciso di mettere un freno importante.
La nuova legge colombiana
Alcuni esperti già la definiscono come la misura più efficace, nell'America Latina, per combattere l'obesità. Di sicuro quella lanciata questa settimana è una legge i cui effetti si vedranno nel medio lungo periodo visto la gradualità prevista dalla tassazione. L'imposta, infatti, sarà scaglionata e passerà dal 10% attuale per poi salire al 15% nel 2024 e raggiungere il 20% entro il 2025, mentre le bevande subiranno un'imposta variabile a seconda del contenuto di zucchero. La nuova tassa colpisce anche i prodotti ricchi di sale e grassi insaturi, tra cui salumi, cioccolatini e cereali soffiati, tutti collegati all'aggravarsi delle malattie cardiovascolari. "Non si tratta di prendere soldi da voi. È per farvi scegliere alimenti sani e migliorare la salute del popolo colombiano", ha commentato il presidente Gustavo Petro sul suo account su X dopo l'introduzione della norma.
Il problema dell'obesità
Da anni il paese deve fare i conti con l'aumento dei tassi di obesità. Nel 2021, il Ministero della Salute ha stimato che il 56,4% dei colombiani era in sovrappeso. Un recente studio della Facoltà di medicina dell'Università Javeriana della Colombia rivela livelli di ipertensione che colpiscono oltre il 40% della popolazione del Paese, aumentando il rischio di mortalità.
L'esperienza di altri paesi che hanno aumentato le imposte
Molti dati internazionali confermano la bontà della nuova tassazione colombiana. Nel Regno Unito l'applicazione della tassa sull'industria delle bevande analcoliche ha dato risultati promettenti, in particolare tra i bambini più grandi della scuola primaria. Le stime indicano che la tassa sullo zucchero potrebbe aver evitato circa cinquemila casi di obesità in particolare tra le bambine del Regno Unito.
Anche il Portogallo ha riscontrato benefici fiscali dalla sua tassa sullo zucchero a partire dal 2017, i cui fondi vengono reinvestiti nella sanità pubblica. Un esempio è rappresentato anche dall'arcipelago polinesiano di Tonga, che presenta uno dei più alti tassi di obesità a livello globale. Qui sono stati fatti notevoli progressi nell'implementazione di tasse sul cibo spazzatura. Tonga non solo ha imposto tasse sostanziali su più di dieci prodotti ad alto contenuto di grassi e zuccheri, ma ha anche rinunciato alle tasse di importazione su prodotti sani selezionati come frutta, verdura, uova e frutti di mare.