Tra i ricordi più originali da portarsi a casa durante un viaggio in Belgio, oltre ai famosi cioccolatini e alle rinomate birre belghe, ci sono i cuberdons. Mai sentito prima questo nome? Non vi preoccupate perché in realtà li conoscono quasi solo i belgi che sono contenti e fieri di tenersi per loro questo prodotto 100% squisitamente locale.
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(foto di Cuberdons Léopold)
Cosa sono i cuberdons?
Deliziosi da osservare e gustosi da mangiare, i cuberdons sono delle grandi caramelle color cremisi a forma di cono, ripiene di succo di lampone la cui origine, contesa, è intrisa di mistero e la cui ricetta artigianale è, ancora oggi, gelosamente custodita da pochi pasticceri esperti. Quello che è certo è che questi gustosi bonbon furono inventati in Belgio nel XIX secolo, sotto il regno di Leopoldo I, quando il Paese ottenne l'indipendenza.
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(foto di Cuberdons Léopold)
La prima leggenda
Fiamminghi e valloni non sono d’accordo sulla loro origine. I primi dichiarano che i cuberdons siano originari di Bruges o Gent, i secondi invece li ritengono nati a Liège (uno dei principali centri della Vallonia, la regione francofona del Belgio). Persino i bruxelloises, gli abitanti della capitale, si prendono il merito della creazione di queste sfiziose caramelle. La leggenda più diffusa, però, sostiene che i cuberdons o neuzeke -piccolo naso, in olandese- siano stati creati da un sacerdote residente nella regione di Bruges. Da qui l’altro soprannome delle caramelle: bonnet de curé, cioè berretto del prete. A sostegno della loro origine fiamminga, c’è anche il fatto che la parola olandese kuper significa cono, come appunto la forma dei bonbon.
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(foto di Cuberdons Léopold)
La seconda leggenda
Una seconda leggenda, vuole invece che un farmacista di Gent avrebbe sviluppato questa caramella per puro caso nel 1873. All’epoca, i medicinali venivano presentati ai pazienti sotto forma di sciroppo. Dopo aver gettato un preparato terapeutico nella spazzatura e averlo lasciato lì per una decina di giorni, il farmacista si rese conto che si era formata una crosta e che l’interno, invece, rimaneva liquido. Il cuberdon, dunque, sarebbe stato inventato accidentalmente nel tentativo di trovare una soluzione alla conservazione dei medicinali.
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(foto di Cuberdons Léopold)
I Cuberdons Leopold
Un vero cuberdon ha una delicata crosta esterna che scoppia dolcemente in bocca per rilasciare lo sciroppo. Oltre al lampone, che dona alla caramella il caratteristico colore rosso-violaceo, l’altro ingrediente fondamentale è la gomma arabica, raccolta dalla linfa degli alberi di acacia. Oggi la ricetta originale dei cuberdons la conoscono solo pochi artigiani belgi. Tra questi, i pasticceri della confetteria Cuberdons Léopold, una delle più rinomate del Belgio. I loro prodotti sono realizzati con materie prime 100% naturali, rigorosamente selezionate per il loro alto grado di qualità e autenticità. <<Una dozzina di anni fa, abbiamo deciso di ridare vita al cuberdon originale. Col passare del tempo questo dolcetto un tempo raro e unico era diventato un prodotto industriale che si poteva trovare ovunque, di tutti i colori e profumi. Noi ci siamo impegnati per far rinascere il bonbon della tradizione, quello che conoscevano i nostri nonni e bisnonni>>, racconta David Decroix, proprietario e amministratore della confetteria Cuberdons Léopold.
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L’importanza dell’artigianalità
La creazione di un Cuberdon Lépold richiede pazienza, savoir faire e la padronanza di un’alchimia perfetta che non ammette alcuna imperfezione. Occorrono 7 giorni per dare vita a ciascun delizioso cono zuccherato. Il processo produttivo si sviluppa in sei fasi: la creazione di stampini monouso con polvere di amido naturale, la preparazione e la cottura dello sciroppo, la fase di riempimento degli stampini, la seccatura, la sformatura manuale e, infine, la rifinitura individuale di ogni cuberdon. In ognuna delle sei fasi, la mano dell’uomo e il rispetto della tradizione sono fondamentali per ottenere un prodotto gustoso, dalle giuste dimensioni, meno zuccherato di quelli commerciali, dalla crosta fine e il cuore morbido. Insomma, un vero cuberdon.
Per info: Cuberdons Leopold