La storia sembra quella di un film: un giovane studente di college con la passione per la cucina aiuta un amico per una cena romantica. La cena va bene e dopo diversi anni l'amico lo richiama per offrigli un posto da chef in una start up che sta avviando nella Silicon Valley che si chiama Google. Il protagonista è Nate Keller, uno dei primi assunti di quello che oggi è una delle società di informatica più potenti del mondo. Per anni si è occupato della mensa per i dipendenti di Palo Alto, la sede di Google, ma non si è limitato a cucinare. Ha monitorato i dipendenti, ha ritagliato ricette in base alle loro esigenze, ha studiato piatti nutrizionalmente equilibrati e ha osservato tempistiche e preferenze. Da questo lavoro è nata Sprig, un’app per ordinare la cena a domicilio. Il concetto è semplice: si legge il menu, si indica la propria preferenza e in venti minuti il fattorino suona al campanello. E venti minuti non è una misura indicativa. Tutto il concetto verte proprio attorno alla celerità della consegna. I piatti sono stati pensati per non dover essere riscaldati e il servizio di delivery gioca un ruolo fondamentale. Per ora il servizio è attivo solo su San Francisco, ma l'applicazione mette insieme un menu composto con ingredienti locali ed è quindi facilmente esportabile altrove. Inoltre i piatti sono sani, non contengono burro o panna e usano proteine magre e cereali integrali.
“A Google siamo stati pionieri di una formula: ottimo cibo e sano per l’organismo. Invece di usare purea di patate facciamo quello di cavolfiore che ha un sapore interessante e non ha bisogno di burro o panna”, ha spiegato Nate Keller. “Invece di riso bianco, usiamo cereali integrali come kamut o quinoa”. E il tutto ha un costo di 12 dollari per un pasto completo. Due i capi del progetto, il primo è Kyle Connaughton, chef di tre ristoranti, consulente della catena di tacos messicani Chipotle ed esperto in tecnologia di cucina moderna. Poi c'è Gagan Biyani, ceo dell’azienda. “Abbiamo avviato Sprig sostenendo l’idea che mangiare sano debba essere una scelta facile. La gente ordina quando ha fame e molti non hanno tempo per una finestra di consegna di un’ora o di pensare al cibo con troppo anticipo”, ha detto Biyani. “Il team ha trascorso mesi prima del lancio per determinare il miglior metodo di consegna. Non usiamo metodi di riscaldamento per mantenere il cibo caldo durante il viaggio perché ci teniamo a preservare il gusto fino alla consegna”.