Dietro alle centinaia di agricoltori che in queste settimane protestano contro le politiche dell'Unione europea, portando i trattori in strada, ci sono diversi movimenti autonomi. Molti imprenditori agricoli dicono di non sentirsi più rappresentati dai grandi sindacati e hanno preferito aderire ai gruppi nati spontaneamente, anche durante la protesta. Ma sono gruppi sparuti, non sempre in sintonia tra loro, e non è un caso che sono nate già le prime controversie: c'è chi ad esempio si è dissociato dal gesto della bandiera di Coldiretti, bruciata durante la manifestazione a Viterbo. Ma la cosa più discutibile è che a partecipare attivamente o virtualmente alle proteste - e dunque a questi gruppi - ci siano soggetti che poco o nulla c'entrano con il mondo rurale, molti conosciuti per essere dichiaratamente complottisti, no vax ed esponenti di teorie cospirative.
Tra no vax e scie chimiche
Basta farsi un giro nella pagina Facebook dei Comitati Riuniti Agricoli (nata 15 novembre 2021) - a quanto pare, a oggi, unica fonte ufficiale dei CRA: alla nostra domanda su quanti fossero i partecipanti (perché di iscritti non si può parlare) ai comitati, il portavoce Danilo Calvani ci ha risposto di vedere sulla pagina Facebook – per comprendere quanta confusione ci sia sul tema. Inutile dire che la maggior parte dei manifestanti sia composta da agricoltori (molto arrabbiati) che protestano contro le politiche agricole dell'Unione europea e, dicono, "l'asservimento alle multinazionali del Governo Meloni e dei sindacati agricoli, in particolar modo Coldiretti", di cui è stata bruciata pure la bandiera in uno dei numerosi sit-in, nello specifico quello tenutosi a Viterbo, anche se altri manifestanti hanno già preso le distanze dal gesto. Ma è altrettanto innegabile che a prendere la palla (del dissenso) al balzo siano anche alcuni gruppi complottisti.
Il ritorno dei complotti alla Bill Gates
Come ad esempio Marco Liccione, ex leader del movimento “no green pass” (Variante torinese), ora auto proclamatosi portavoce delle proteste degli agricoltori a Torino, è stato lui, su di un palco improvvisato in Piazza Castello, a bruciare la bandiera europea. Lo abbiamo intervistato, ma tra una tesi complottista e l'altra è stato difficile venire a capo delle ragioni che lo hanno spinto a un gesto del genere. Solo per comprendere il livello siamo passati dal negare il cambiamento climatico, «due, tre gradi in più non fanno la differenza. 25 anni fa dicevano che c'era il buco dell'ozono, dove è finito il buco?», al “confessare” che Bill Gates vuole comprare la «fabbrica di farina di grilli (Italian Cricket farm, ndr) a Scalenghe, ma il proprietario ancora non cede».
Il grande, enorme problema è che si sta generando una confusione tale che rischia di far passare in secondo piano le reali motivazioni delle proteste. C'è chi posta nel gruppo Facebook “C.R.A Agricoltori Traditi” (nato il 12 dicembre 2023) video sulla pericolosità delle scie chimiche e chi ipotizza, in uno dei numerosi gruppi Telegram di “teorici della cospirazione”, che «Kill Bill produrrà frutta e verdura sani per ricconi e Ogm per noi». Forse intendendo anche lui Bill Gates, ma poco importa.
Assonanze con il movimento dei Forconi
Lo abbiamo pure chiesto a Danilo Calvani: perché è andato sul palco di Piazza Castello a parlare in un sit-in di no vax? «C'è stato un gemellaggio con i produttori francesi dove sono stato invitato. Noi stiamo facendo una battaglia agricola, io parlo (e ho parlato) solo di agricoltura», ci ha risposto Calvani, che è stato anche uno dei leader dei “forconi” dieci anni fa.
Pure in quel caso ci fu molta confusione su chi guidava e chi appoggiava le proteste contro lo Stato, le tasse e la crisi economica. Il movimento era, infatti, molto eterogeneo e difficile da definire con precisione - un'inchiesta dell'Espresso fece emergere legami con militanti di estrema destra e addirittura Scientology - proprio come lo è ora il movimento degli agricoltori. E come le proteste attuali, anche allora i motivi della protesta erano i più disparati. Certo, oggi le motivazioni sono più circoscritte al tema agricolo ma sono (forse) ancora troppo eterogenee, pensiamo alla contrarietà alla carne coltivata o alla farina di grilli. Che poi sono le stesse battaglie che combatte da mesi Coldiretti, l'attuale acerrima nemica dei movimenti di cui sopra.
Ad aumentare la confusione pure l'annuncio di Calvani, in un video sulla sua pagina Facebook, in marcia verso la Calabria, oggi, e probabilmente verso Verona domani, per andare alla Fiera Agricola dove c'è anche il ministro Francesco Lollobrigida: «Il ministro Lollobrigida ha creato, con gli iscritti al suo partito, dei presidi che riceverà oggi per dimostrare che ci sono delle trattative in corso tra gli agricoltori e il Governo. È tutto falso, questi presidi sono nati uno, due giorni fa. Nessuno tratta, non sono queste le persone che devono trattare. Cari agricoltori che state lottando con la forza di Dio, perché noi siamo credenti, non facciamoci imbavagliare». Un consiglio: forse anche Dio non andrebbe scomodato.