Le food hall di Londra sono sempre più numerose
L'inaugurazione di quella che a pieno regime sarà la più grande food hall del Regno Unito è prevista entro l'estate 2019 in Oxford Street, dove presto prenderà forma il Market Hall West End. Ma Londra, celebre tra i viaggiatori in cerca di curiosità gastronomiche per la consuetudine decisamente radicata a fare dei suoi mercati – storici e non – un'ottima opportunità per scoprire specialità locali e cibo di strada in arrivo da ogni parte del mondo, si avvicina all'estate con diversi progetti di gastronomia collettiva in procinto di concretizzarsi. Il merito è innanzitutto della lucidità progettuale che negli ultimi tempi ha portato a recuperare spazi urbani altrimenti destinati all'abbandono (come di recente abbiamo visto a Torino, con la nascita del Mercato Centrale). A questo proposito citiamo il complesso di Coal Drops Yard, non mercato, ma centro residenziale e commerciale, però fortemente vocato alla gastronomia, con un'offerta di ristorazione diversificata e imponente.
Market Halls. Il progetto continua
Lo spazio articolato su tre piani che aprirà in Oxford Street, invece, si rifà al modello di predecessori come il mercato di Victoria e quello di Fulham entrambi parte del progetto Market Halls intrapreso a partire dal 2018 nell'area di Victoria Station, grazie all'investimento di Andy Lewis Pratt e Simon Anderson. Proprio con la costola del mercato West End il progetto giungerà a compimento: 12 i punti ristoro previsti (dall'inizio, gli ideatori di Market Halls hanno preferito orientarsi sul lancio di nuovi format di ristorazione, più che sulla giustapposizione di cucine di strada tradizionali), 4 i bar, e oltre 800 i coperti, con uno spazio al secondo piano che all'occorrenza potrà trasformarsi in un locale all'aperto, tutto all'interno dell'ex edificio BHS nei pressi di Oxford Circus, secondo un'idea di mercato gastronomico fortemente improntato all'intrattenimento. Non a caso, l'edificio ospiterà anche una cucina e un'area destinata agli eventi. E se il modello si rivelerà vincente, la proprietà è pronta a replicare gli sforzi in altre tre o quattro spazi in città, prima di puntare alla conquista del Regno Unito.
L'Italia a Londra. La crescita del Mercato Metropolitano
La recente inaugurazione dell'Italian Alley di Baladin al Camden Market, invece, anticipa di qualche mese l'inaugurazione di una grande food hall dedicata alla cultura gastronomica italiana, per dir la verità non la prima impresa di Andrea Rasca in città, che dopo il Mercato Metropolitano di Elephant and Castle si appresta a raddoppiare l'impresa in una vecchia chiesa di St. Mark's (Mayfair), prima di triplicare gli sforzi con il Mercato Ilford. L'idea del Mercato Metropolitano è nata in Italia - a Milano e poi Torino – per declinare il modello della food hall gastronomica già ampiamente diffuso all'estero in chiave tricolore. E, ironia della sorte, dopo alterne vicissitudini sul territorio nazionale, ha finito per restare in attività solo all'estero, a Londra. Le nuove aperture di Mayfair - entro la primavera - e Ilford, prevista per il mese ottobre 2019, confermano invece il successo che l'operazione ha riscosso sul suolo inglese. A Mayfair, non distante da Oxford Street, il MM riunirà cucine internazionali, botteghe di formaggi e vini, un cocktail bar e un bar sul rootop. Ma il è il progetto di Ilford, alla periferia est della città, a destare più curiosità. Lì, il mercato raccoglierà nello stesso spazio – nell'area di un ex parcheggio – più culture gastronomiche, riunendo sotto lo stesso tetto una trentina di attività, dalla pizzeria napoletana alla griglieria argentina, passando per il cibo di strada giapponese, la cucina del Medio Oriente e la fusion asiatica, ma riservando uno spazio privilegiato alle produzioni artigianali italiane, dal gelato alla pasta fresca.
Mercato, orto urbano e microbirrificio. La food hall di Ilford
Circa 600 i coperti a disposizione, e un'attitudine all'intrattenimento analoga agli esempi di cui sopra, declinata anche in chiave sociale (non solo lezioni di cucina e spettacoli, ma anche corsi di educazione alimentare per studenti e spazio per la cucina dei rifugiati politici). Con l'intenzione, però, di esplorare più dimensioni della filiera agroalimentare. Sul tetto, dunque, sorgerà un orto urbano per la produzione di ortaggi ed erbe aromatiche, a regime idroponico: i prodotti dell'orto arriveranno così direttamente al piano inferiore, per essere utilizzati nelle cucine del mercato. E la struttura ospiterà anche un micro birrificio tedesco, per la produzione di birra artigianale proposta agli avventori del mercato, marchiata Mercato Metropolitano (ma l'impianto produrrà anche acqua minerale, nell'ottica di rendere quanto più sostenibile il progetto, impostato sin dall'inizio su una filosofia antispreco). Apertura no stop, da mattina a tarda sera, com'è già abitudine a Elephant and Castle e come sarà a Mayfair.
www.mercatometropolitano.co.uk