Ogni anno si cerca di stupire i propri ospiti non soltanto con il cibo (troppo facile!), ma anche con l’apparecchiatura della tavola, e così aumenta la tensione di chi organizza la cena della Vigilia o il pranzo di Natale a casa propria. Ma niente paura, quest’anno oltre ad avervi fornito molte ricette di antipasti, primi e secondi da preparare per le feste, vi supportiamo anche con la mise en place. Per questo però, ci siamo fatti aiutare da Mariangela Russo, di cui si ricorderanno i lettori più attenti; infatti, è l’ex ristoratrice e proprietaria della Locandiera di Bernalda, trattoria premiata con i Tre Gamberi del Gambero Rosso in provincia di Matera, che ha chiuso nel 2019. Colei che si occupava della sala e dell’accoglienza e che adesso è food blogger ed esperta di lifestyle: “Mi porto dietro le conoscenze del settore in quanto ex ristoratrice e sommelier, e così nel mio blog 'Accade in tavola' parlo non solo di cucina, ma anche tutto ciò che accade intorno alla tavola, dalla mise en place alle buone maniere. Avevamo una trattoria premiata con i Tre gamberi e la mise en place era un po' la mia ossessione, nella quale oltre alla parte tecnica c’è anche e soprattutto quella creativa, che credo - almeno secondo i commenti che ricevo - sia quella che mi riesce meglio!”. Ecco allora che l’abbiamo intervistata e ci siamo fatti dare un po’ di consigli per voi.
Cosa mettere e cosa non mettere in tavola
Ultimamente si vedono tavole apparecchiate in ogni modo, spesso anche molto ricche e stravaganti, quelle tematiche sono sicuramente tra le più difficili da realizzare, soprattutto senza eccedere nello sfarzo. Le parole d’ordine sono omogeneità tra gli elementi, rispetto del galateo e un pizzico di creatività. Quindi, partendo dalle basi: cosa si mette a tavola per Natale? La prima regola che vale sempre (non solo in questa occasione) è: “Spesso si tende a mettere troppe cose in tavola. Per quanto riguarda la mise en place, tutto ciò che non serve non va messo, per esempio il sottopiatto”. Si tratta di una moda ed è sicuramente piacevole alla vista, permettendo anche uno stacco tra stoviglie e la tovaglia, ma non ha un utilizzo reale e quindi se ne può fare tranquillamente a meno, ci spiega Mariangela. “In tavola va messo tutto ciò che viene utilizzato ma senza esagerare con bicchieri e posate superflue, anche perché non tutti poi sanno utilizzarli nel modo giusto, e si rischia così di mettere in difficoltà i propri ospiti”. Per non sbagliare l’ideale è prevedere un coltello (con la lama rivolta verso il piatto) e un cucchiaio alla destra del piatto e al massimo due forchette posizionate alla sinistra. Per quanto riguarda i bicchieri invece, la nostra esperta ne consiglia 2, uno per l’acqua e uno per il vino, semplice e lineare. “Nel caso ci fosse una bollicina per l’aperitivo è consigliabile mettere a parte il flute o la coppa, per esempio realizzando un piccolo buffet o un tavolino a parte dove consumare l’aperitivo. Questo semplifica il lavoro della cucina e rende il tavolo dove ci si andrà a sedere più pulito.”
Tovaglia, runner e tovagliette. Quale scegliere?
“Le ultime tendenze prevedono che tovaglia e runner siano utilizzati insieme, tuttavia io sconsiglio l’uso di tovagliette e runner nelle festività”. Meglio scegliere una bella tovaglia adatta all'occasione, “se si segue la linea classica l’ideale è scegliere una tovaglia chiara di un tessuto importante, che metta in risalto piatti, bicchieri e posate. In alternativa, si può partire da una base rossa e utilizzare delle stoviglie bianche a contrasto”. Anche per la lunghezza della tovaglia ci sono delle regole da seguire: deve essere della giusta misura in modo che arrivi poco sopra alle ginocchia del commensale una volta che si è seduto, senza che tocchi le gambe o addirittura faccia delle pieghe. Un’altro consiglio molto utile che ci ha fornito Mariangela è di utilizzare un tappetino di gomma sotto la tovaglia, in modo da non sciupare il tavolo e attutire i rumori.
“Il galateo prevede l’utilizzo di una tovaglia ben stirata, tipica dell’apparecchiatura classica, ma dall’altra parte ultimamente c’è un uso smodato di lino lavato, un tessuto importante che ha come sua caratteristica di essere stropicciato. In questo caso ovviamente non vale la regola della tovaglia stirata, piuttosto è consigliabile abbinare una mise en place e un centrotavola più essenziali e naturali”.
Candele, segnaposto e centrotavola. Come decorare la tavola di Natale
Assolutamente sì alle candele e ai centrotavola che completano la perfetta mise natalizia, purché non ostruiscono la visuale dei commensali e portino a non socializzare con gli altri. “Se volete usare delle candele piuttosto lunghe è consigliabile concentrarle al centro della tavola, o altrimenti alle due estremità. Questo dipende anche dalla lunghezza del tavolo, se è molto lungo si può considerare l’idea di realizzare due centrotavola ai lati dove non è previsto che si sieda nessuno in modo da rendere la tavola più libera. Se invece il tavolo è più piccolo vi conviene posizionare le decorazioni al centro.”
Segnaposto si o no? Bella domanda, dipende dalla situazione, se la tavola è formale o informale. "Nelle occasioni delle grandi feste c'è la tendenza ad assegnare i posti a tavola, anche se si parla di pranzi in famiglia. Se volete utilizzare i segnaposti cercate di seguire la linea del galateo, che prevede di mettere il 'capofamiglia' a capotavola e man mano gli altri. In questo caso si potrebbe prevedere un tavolino a parte per i bambini”.
Quali sono le tendenze del 2022 per apparecchiare la tavola di Natale
L’apparecchiatura classica non passa mai di moda, quindi via libera a tinte tipicamente natalizie quali bianco, rosso e verde, e in questo caso “si può giocare con oggetti presenti in casa, come candelabri o zuppiere da usare come portaoggetti e da riempire con frutta di stagione come melagrane e mandarini. È importante tenere sempre presenti le varie tonalità di colore, in modo che sia tutto armonico tra stoviglie, tovaglie e centrotavola”. Anche il tartan fa parte di quelle fantasie intramontabili delle feste, e anzi è tornato molto in voga negli ultimi anni. Il motivo di origine scozzese si accosta bene ai colori del Natale, ed è perfetto con piatti bianchi in contrasto cromatico, bastano qualche candela e rami di abete e la tavola è pronta.
Rimanendo nel nord Europa, lo stile scandinavo è una delle ultime tendenze. Si tratta di un’apparecchiatura dal gusto minimal ed essenziale ma elegante, in cui vengono usate spesso le tovaglie di lino lavato, tessuto molto pregiato ma anche molto naturale. Il legno è l’elemento che non può proprio mancare e da cui si può prendere ispirazione per l’allestimento: “realizzare semplici decorazioni con legnetti, rami di abete e pigne è un’ottima idea”. Per chi volesse realizzare un’apparecchiatura diversa dal solito la direzione può essere quella dei colori pastello, “ma bisogna prestare innanzitutto molta attenzione a non allontanarsi troppo dai toni del Natale, e una volta scelto il colore è importante cercare di mantenere lo stesso anche per stoviglie, centrotavola e decorazioni”.
Con l’oro e argento non si sbaglia: “vanno benissimo entrambi, in quanto sono proprio i colori delle festività. Questo è il momento giusto dell’anno in cui poter sfoderare tutte le argenterie: dalle posate ai fermatovaglioli, e quindi lucidate gli argenti e utilizzateli! Per una tavola più classica e dai toni freddi l’argento è più indicato, mentre se si vuole una tavola un po’ più moderna dai toni caldi ci si può sbizzarrire con l’oro, l’unica regola è tenere sempre presente le componenti nella loro completezza”. Per decorare si possono usare anche palline di Natale e fiori, sia secchi che appena recisi.
Il vademecum del perfetto padrone di casa
Ecco i 7 consigli di Mariangela Russo molto utili per realizzare una tavola impeccabile e diventare i perfetti padroni di casa:
- Organizzare un buffet dell’aperitivo a parte. Un piccolo tavolino o un gueridon saranno perfetti per posizionare flute o meglio ancora le coppe, i primi bicchieri inventati per lo Champagne (nel 1700) che stanno tornando a splendere dai mitici anni ‘70, e degli stuzzichini da consumare in piedi. Questo ha una duplice funzionalità: alleggerire il lavoro della cucina, permettendo una preparazione anticipata, ed è utile a rompere il ghiaccio, favorendo dinamismo e convivialità tra gli invitati, soprattutto se ci sono nuovi ingressi in famiglia.
- Prevedere un cestino per raccogliere segnaposti e fermatovaglioli particolarmente ingombranti, una volta che si inizia a mangiare non servono più e gli ospiti non sanno mai dove metterli.
- Servire bollicine e cocktail alla giusta temperatura, eventualmente utilizzare una glacette perché non c’è cosa più brutta che consumare un grande vino nelle condizioni termiche sbagliate.
- Organizzare la tavola in modo da non ostruire la visuale con candele e centrotavola e permettere la comunicazione tra i commensali. Se in casa avete un tavolo tondo oppure ovale è ottimo per queste occasioni perché crea circolarità, maggiore convivialità e nessuno si sentirà ai margini.
- Servire al vassoio è assolutamente permesso: sì all’informalità in famiglia e con amici. Uno degli ultimi trend è quello di cercare di mettere, almeno all’inizio, quante più portate possibili al centro, in modo che ognuno possa servirsi in maniera autonoma. Si può servire il primo al piatto, per poi nuovamente optare per dei vassoi centrali per il secondo. Questo tipo di servizio permette di far stare i padroni di casa più tempo seduti a tavola, decisamente una gran cosa!
- Non “accozzare” gli stili della mise en place e non esagerare con l’apparecchiatura. Non c’è assolutamente bisogno di sfoggiare tutto ciò che tenete chiuso nelle vetrine di casa durante il resto dell’anno. Ricordate che è necessario abbinare tovaglia, centrotavola e stoviglie, anche dal punto di vista cromatico.
- No a situazioni troppo formali in generale, non dimenticate che siete in famiglia!
Mentre l’unica regola per gli invitati è: mai andare a mani vuote! “È buon costume presentarsi sempre con un regalo quando si va a casa di qualcuno, anche se è un familiare è sempre bene portare un pensiero per la padrona di casa.” (Extra Natale!)
a cura di Vivian Petrini