La colazione nel Regno Unito
Quando si parla della cucina del Regno Unito, il pensiero corre immediatamente alla colazione. Le uova – strapazzate o al tegamino – il bacon croccante, i funghi, i pomodori e le salsicce grigliate: la giornata per gli inglesi comincia con un amalgama di sapori decisi, profumi intensi, e qualche caloria di troppo. Quella della full English breakfast è una tradizione molto antica, diffusa ancora oggi ma solitamente riservata alla domenica, giorno in cui la prima colazione rappresenta un pasto a tutti gli effetti, ricco e sostanzioso, in grado di rilasciare energie fino a sera, momento dedicato alla roast dinner, tipica cena a base di roast beef, patate al forno, verdure e yorkshirepudding(pastelle cotte in forno). Un lusso goloso da concedersi saltuariamente, dunque, ritrovando il piacere di gustare a pieno il primo pasto della giornata. Ma cosa mangiano gli inglesi a colazione durante la settimana? Oltre ai classici internazionali come latte e cereali, tè, biscotti e lievitati, fra le specialità più tradizionali troviamo i muffin inglesi (ben diversi dai dolcetti americani) e il porridge, pappa d'avena originaria della cultura scozzese. Qui, abbiamo voluto raccontarvi le colazioni più popolari del Regno Unito, con tanto di ricetta dei muffin salati.
Full English Breakfast: la colazione nuziale del Medioevo
Full English breakfast. Questo il nome completo del celebre piatto inglese (chiamato anche fry-up), un'usanza antica che affonda le sue radici in età medioevale. La colazione all'inglese nasce per garantire ai contadini il giusto apporto nutrizionale per affrontare il duro lavoro nei campi. A quel tempo, infatti, erano solo due i pasti principali della giornata: colazione e cena, solitamente a base di pane e formaggio, o altri prodotti caseari, molto popolari soprattutto nella parte sud-occidentale del Paese. Ma quella dell'English breakfast è una tradizione legata anche alle cerimonie: nell'Inghilterra medioevale i matrimoni dovevano svolgersi prima di mezzogiorno, e per questo motivo iniziò a diffondersi fra gli sposi la consuetudine di consumare il primo pasto del giorno delle nozze insieme. Tant'è che per un certo periodo di tempo la fry-up divenne nota come “colazione nuziale”.
La colazione in età vittoriana: la celebrazione dell'abbondanza
Bisogna attendere l'età vittoriana perché la colazione inglese inizi ad assumere il ruolo fondamentale che ancora oggi ricopre. Un'epoca determinante per il popolo britannico, un periodo lungo poco meno di un secolo, durante il quale iniziano a essere definiti principi, idee e valori che ancora oggi caratterizzano l'identità del Paese, cultura gastronomica compresa. È in questo momento di metà Ottocento che cominciano a prendere sempre più piede banchetti, feste private, fiere e ricevimenti, momenti di convivialità che si contraddistinguevano proprio per l'abbondanza del cibo. La colazione diventa un'occasione per stupire i propri ospiti, con tavole imbandite a festa e argenteria in bella mostra. Ma l'English breakfast non è riservata solo alla nobiltà: anche la classe operaia può godere dei piaceri del cibo, concedendosi uova e bacon prima delle lunghe ed estenuanti ore di lavoro nelle fabbriche al tempo della Rivoluzione Industriale. Un piatto democratico, quindi, che da sempre accomuna il risveglio di tutti gli inglesi, senza differenza di classe.
L'English breakfast oggi
Ma cosa compone, oggi, una fry-up completa? Innanzitutto, uova e bacon. Le prime vengono solitamente servite strapazzate (le famose scrambled eggs, uova intere sbattute e mescolate con un goccio di panna, sale e pepe, cotte nel burro a bassa temperatura), oppure all'occhio di bue. Ad accompagnarle, l'immancabile bacon, ben diverso dalla nostra pancetta: si tratta di un salume di suino realizzato a partire dalla pancia dell'animale, oppure con la lonza comprensiva di parte della pancetta. Grigliato o fritto in padella, questo prodotto è una goduria per il palato di grandi e piccini, e viene abitualmente consumato su una fetta di pane tostato spalmata di burro. Come verdure, pomodori grigliati e funghi, mentre per un'ulteriore carica proteica, i puristi della colazione inglese aggiungono anche i fagioli in salsa di pomodoro. I più tradizionalisti, poi, non possono rinunciare al black pudding, ovvero il sanguinaccio, un insaccato preparato con diverse parti del maiale e insaporito con spezie e erbe aromatiche. Il tutto gustato in abbinamento a una buona tazza di tè nero (English Breakfast, ça va sans dire), resa ancor più golosa dall'aggiunta di una dose generosa di latte.
Il porridge: la più salutare delle colazioni inglesi
Tanto consumato in Inghilterra quanto in Irlanda, per non parlare degli Stati Uniti, dove da decenni rappresenta una delle colazioni più in voga fra i consumatori, il porridge ha in realtà origini scozzesi. Ancora una volta, è l'epoca medioevale a dar vita a questa ricetta semplice e alla portata di tutti, basata solamente su due ingredienti: fiocchi di avena e acqua. Un piatto “povero”, dunque, perfetto per accompagnare i lavoratori durante la giornata: l'avena – uno dei cereali più coltivati nel Regno Unito – è, infatti, ricca di fibre e proteine, ma anche di sostanze grasse buone come l'acido linoleico.
Un alimento dalle tante proprietà nutraceutiche, valido alleato contro il colesterolo cattivo e con un basso indice glicemico. La ricetta originale prevede la cottura dell'avena nell'acqua, solitamente in rapporto 1:1, ma le dosi cambiano a seconda delle preferenze personali. Oggi, inoltre, la maggior parte degli inglesi sceglie di sostituire l'acqua con il latte, per ottenere un composto più cremoso. A insaporire la pappa d'avena, miele, sciroppo d'acero, frutta fresca o secca, confetture oppure una semplice spolverata di zucchero.
English Muffin: il piatto della servitù
L'etimologia del nome muffin va ricercata nel tedesco muffen, letteralmente “piccola torta”. Questa specialità inglese è infatti un panetto lievitato piccolo e rotondo, tradizionalmente consumato farcito con uova e bacon, oppure semplicemente tostato, tagliato a metà e spalmato di burro. In passato, prima che il forno iniziasse a essere presente nelle case, i muffin venivano venduti già cotti porta a porta: da questa antica usanza, nacque la celebre canzone per bambini “Do you know the Muffin Man?” (“Conosci l'uomo dei muffin?”). Durante l'età vittoriana, i muffin rappresentavano invece il pasto della servitù, realizzato con gli avanzi di pane, biscotti e anche di purè di patate, mescolati insieme e cotti su piastra bollente. Ben presto, però, questi pani divennero popolari anche fra le altre classi sociali.
Da piatto povero a specialità nazionale
Non appena i nobili si resero conto della bontà del prodotto, infatti, il muffin iniziò a essere preparato con ingredienti freschi da tutti i fornai del Paese, e gli inglesi presero l'abitudine di consumarlo durante il tè del pomeriggio. Oggi, la ricetta prevede l'utilizzo di lievito, farina, latte e burro, e può essere impreziosita con gli ingredienti più disparati. Fra i piatti più golosi realizzati con i muffin inglesi, le Eggs Benedict - prelibatezza tipica dei brunch statunitensi - muffin tagliati a metà e ricoperti di bacon (o prosciutto grigliato), uova in camicia e salsa olandese. Ne esiste, poi, anche una variante vegetariana, molto diffusa nel Regno Unito: sono le Eggs Florentine, stessa ricetta ma con l'utilizzo degli spinaci al posto del bacon.
La ricetta: English Muffin di Lorenza Barletta e Ludovica Frigieri
A fornire ingredienti, dosi e procedimento per realizzare i panetti inglesi con tanto di uovo in camicia, Lorenza Barletta e Ludovica Frigieri, blogger appassionate di colazione e autrici delle ricette del libro The Breakfast Journey, un volume che raccoglie oltre 40 specialità del mattino da tutto il mondo.
Ingredienti
Per i muffin
425 g di farina bianca
300 ml di latte
7 g di lievito secco
25 g di zucchero di canna
50 g di burro
1 cucchiaino di sale
Olio q.b.
Farina di mais o semola q.b.
Scaldare leggermente il latte, aggiungere il lievito e lo zucchero, mescolare bene e lasciar riposare 5 minuti. In una ciotola lavorare il burro morbido, il lievito sciolto nel latte, la farina e il sale, fino a ottenere un impasto liscio e compatto. Coprire il composto con la pellicola e far lievitare in un luogo caldo per almeno un'ora, fino a che non avrà raddoppiato il suo volume. Tirare l'impasto fino a uno spessore di 2 cm circa. Con un taglia biscotti formare dei dischetti di 5-8 cm di diametro. Disporre su una teglia con la carta da forno, cospargere con un po' di semola, coprire con un canovaccio e lasciar lievitare per altri 30 minuti circa. Quando saranno pronti, scaldare bene una padella, ungerla leggermente e cuocere 7/8 minuti per lato a fuoco medio. Una volta cotti, tagliare a metà e tostare nel tostapane o sulla padella.
Per l'uovo in camicia
1 uovo
Sale q.b.
Aceto di vino q.b.
In una pentola portare a ebollizione 1 litro d'acqua con un cucchiaio di aceto di vino e un pizzico di sale. Con un cucchiaio mescolare fino a formare un vortice di acqua. Rompere l'uovo in una ciotolina e versarlo delicatamente al centro del vortice. Abbassare il fuoco, mantenere il vortice girando l'acqua con il cucchiaio, e cuocere per 2 minuti. Scolare l'uovo con una schiumarola e servirlo sull'English muffin.
a cura di Michela Becchi