Coca Cola congela tutto. Lo spot pubblicitario girato con Chiara Ferragni, in uscita a fine gennaio e in concomitanza con l'avvio di Sanremo, è stato fermato. Secondo quanto riportato da Repubblica, infatti, l'imprenditrice digitale era stata scelta da Coca Cola come testimonial per la campagna italiana di inizio anno ma ora la pubblicità sembrerebbe essere stata congelata.
Le riprese sono state realizzate a Milano, ma nel frattempo è arrivata la decisione dell’Antitrust sul pandoro Balocco griffato dall'influencer. L'Autorità ha inflitto una multa di 420mila euro all'azienda dolciaria, e una sanzione di un milione di euro alle aziende di Ferragni (Fenice per 400mila euro e Tbs Crew per 675mila) «per pratiche commerciali scorrette», in quanto il prezzo più alto del pandoro e la pubblicità, lasciavano intendere al consumatore che i proventi delle vendite andassero in beneficenza.
Secondo Repubblica, Coca Cola, nel tentativo di evitare che il caso si trasformi in un boomerang per la sua reputazione, ha preferito annullare la campagna e sta ora lavorando su una nuova strategia pubblicitaria.
Le parole di Meloni sul caso Ferragni
Durante la conferenza stampa di fine anno, anche la premier Giorgia Meloni è tornata sul caso del Pandoro Balocco. Rispondendo a una domanda sul ruolo degli influencer nell'informazione, ha detto: «Ha più valore più chi produce un pandoro di chi lo griffa, ha più valore chi produce le eccellenze italiane che chi le mostra».
Rivedere le regole sulla beneficenza
Meloni si era già espressa con le stesse parole ad Atreju, la convention di Fratelli d’Italia che si è tenuta a Roma a dicembre. Ma rispetto alla scorsa volta, la presidente del Consiglio ha parlato anche più in generale del tema della beneficenza: «C’è una questione che questa vicenda mi ha fatto balzare agli occhi, che è il tema della trasparenza sulla beneficenza», ha detto.
«Forse quello è un tema sul quale bisogna lavorare perché altrimenti si rischia che il caso singolo possa poi impattare su una cosa fondamentale, che è la beneficenza». Così la premier ha fatto sapere che sta ragionando su un ipotetico cambio di regole: «Dire quali sono oggi le regole di trasparenza, ed eventualmente immaginarne di migliori, questo può essere utile per tutti. È una cosa sulla quale sto ragionando».