Turisti, troppi; la movida ribattezzata malamovida, clienti che non vogliono pagare il conto al ristorante e si lamentano o addirittura scappano: succede un po' ovunque, l'ultimo in ordine di tempo a Gallipoli. Ma i ristoratori non sono allarmati: «La situazione non ha nulla di anormale, ci sono casi del genere, non è una novità», ci raccontano alcuni gestori dei locali della zona.
Quando il cliente non vuol pagare
«Si può parlare di alcuni episodi spiacevoli, ma che non sono né così frequenti, né così gravi. Soprattutto in un luogo dove il turismo arriva con numeri significativi», ci racconta un ristoratore che vuole rimanere anonimo. E alla domanda se per caso i ristoranti abbiano aumentato i prezzi, cosa che comunque non sarebbe lo stesso una motivazione per non pagare, Murra non è d'accordo: «Onestamente, i prezzi qui da noi sono assolutamente nella media, se non un po' più bassi, dei ristoranti di pesce che si trovano in altre località marinare. Poi certo, bisogna vedere il cliente cosa sceglie: se decide di andare in un locale perché si spende meno, magari anche la qualità avrà un livello inferiore e non può lamentarsi più di tanto».
Sono episodi spiacevoli, ma si fermano lì
Dicevamo di alcuni episodi spiacevoli, contrasti più o meno intensi che, però, al momento non hanno provocato grossi danni. L’ultimo di cui stiamo parlando è di qualche sera fa, quando cinque amici in un ristorante sulla riviera Armando Diaz, appunto a Gallipoli, trovandosi insoddisfatti del conto (265 euro), troppo caro, a loro dire, rispetto alla cena di bassa qualità, non si sono accontentati dello sconto, ma hanno cominciato ad accapigliarsi con il titolare fuori dal locale. L’alterco si è trasformato in urla, schiamazzi e qualche spinta, ma nonostante gli animi fossero surriscaldati, grazie ad alcune persone che hanno bloccato gli esagitati, la situazione non è degenerata.
Attenzione agli eccessi
«Forse mi ripeto - continua il direttore di un altro locale che preferisce rimanere anonimo - sono episodi che non possono essere trasformati in un fenomeno preoccupante: è chiaro che quando c'è tanta gente, come in tutto il mondo, possono capitare delle situazioni di tensione. Ovvio, queste cose non sono piacevoli mai, è preferibile che non avvengano. Ma sono cose di normale amministrazione in un contesto piccolo e pieno di gente. Per quanto riguarda i prezzi, poi sono assolutamente in linea con la proposta».
Ma non pagare sta diventando un'abitudine?
Diciamo che, se non si è mangiato bene e se si è rimasti scontenti, non c'è assolutamente nulla di male a dirlo al titolare. Voler non pagare il conto sembra, però, un eccesso. E mettersi a discutere fino ad arrivare agli insulti e agli spintoni, supera ogni immaginazione. È vero, però, che scene simili sono successe anche altrove: a Foggia, per esempio, qualche mese fa, al ristorante all you can eat Sushi Xian. Una famiglia, tre adulti e un bambino di circa 2 anni, ha mangiato e al momento del conto, è addirittura scappata. Una cena, peraltro, a menù fisso per tre persone con due bottiglie di vino, acqua e dolci, per un conto totale di 109 euro complessivi.
Un altro caso è successo a Fermo, nelle Marche, dove il titolare di un locale di Porto San Giorgio ha ha deciso di mettere una "taglia" da 500 euro sulla testa di due ragazzi che hanno cenato nel suo ristorante e sono scappati senza pagare. Una scelta che ha fatto molto discutere nella località e sui social: secondo il titolare del locale, però, una scelta necessaria perché «conseguenza di una certa stanchezza di queste situazioni visto che si lavora con il timore costante di essere derubati». Un parere, quello raccontato al Resto del Carlino, totalmente differente dai ristoratori di Gallipoli. Ancora un altro caso a Firenze, un altro gruppo di giovani sempre per non pagare hanno messo in atto una fuga rocambolesca saltando addirittura da un terrazzino. Sono stati denunciati. Insomma, i casi esistono, e sono davvero spiacevoli: al netto, però, di "taglie" o risse, forse sarebbe meglio prevenire piuttosto che doversi accapigliare dopo o restare impotenti.