La cucina giapponese non è solo sushi e sashimi. Anche altre preparazioni giocano la loro buona partita fra ramen, pollo fritto Karaage, shabu shabu (sottili fettine di carne da cuocere nel brodo), carpacci e molto altro. Qui, però, vogliamo segnalarmi dei ristoranti di Milano dove andare sul sicuro se volete mangiare il sushi (e non solo).
Dove mangiare sushi a Milano: i ristoranti
Finger's Garden
Il mondo di Roberto Okabe è un'isola di tranquillità in una zona residenziale, un luogo appartato ed elegante, che si allarga nella bella stagione con un giardino-scrigno. La sua cucina ha fatto conoscere anche in Italia la relazione apparentemente pericolosa tra il minimalismo giapponese e il tropicalismo brasiliano, grazie soprattutto alla qualità del prodotto. La carta è extra-large, ma vale la pena andare dritti sui carpacci "signature" (di branzino con salsa gazpacho), sulle tartare (la Finger's è di pesce bianco, capasanta e gambero rosso, con riso bianco e ponzu), sulle insalate che sono vere tavolozze di colori e idee. Ci sono anche piatti caldi. Si beve alla grande, ammiccando alle bollicine. Il servizio è impeccabile.
Finger's Garden – Milano - via G. Keplero, 2 – 02 606544 - www.fingersrestaurants.com
Ichikawa
Una delle migliori opzioni per chi voglia provare una cucina nipponica al contempo magistrale e lineare, senza farsi distrarre da effetti speciali e design da galleria d'arte. Qui infatti l'ambiente è minimal, perché al centro dell'esperienza non c'è altro che il prodotto: sushi, sashimi, donburi, cirashi preparati con tagli da manuale e senza accostamenti troppo creativi. Completano i quadri alcuni classici piatti cucinati (per esempio il salmone in salsa teriyaki, o il pollo fritto Karaage), un manipolo di zuppe e un pugno di dolci tanto per. Servizio compassato, carta dei vini di buon livello, ma forse meglio optare per un sakè.
Ichikawa - Milano - via L. Papi, 18 – 02 47750431 - www.ichikawa.it
Iyo Omakase
Non c'era e adesso c'è. E questo basta per farci esultare. Un piccolo spazio ricavato da Claudio Liu all'interno di Aalto, con insegna e identità però da questo assai distinte, porta in Italia ai suoi massimi livelli il concetto di Omakase, che potremmo tradurre dal giapponese all'italiano in: "Chef, fai tu". Issarsi su uno degli otto sgabelli del bancone più ambito di Milano vuol dire vivere un'esperienza unica, assistere a una liturgia di gesti "bianchi" che fanno del pasto un continuum di pensiero (la preparazione) e azione (l'atto del mangiare). Il percorso (150 euro) prevede otto tappe con una griglia fissa (assaggio iniziale-antipasto-zuppa-sashimi-carbonaro nero-pesce con riso-dessert-tè Matcha) che viene riempito con il pescato del giorno. Il sushi master è Masashi Suzuki, che lavora a pochi metri da chi mangia e con cui condivide spazio, tempo, pensiero, emozioni. A vegliare sul rituale la grazia di Miwa Saito in veste tipica. Si beve pescando dalla carta di Aalto.
Iyo Omakase - Milano - p.zza Alvar Aalto – 02 25062828 - www.iyo-omakase.com
Poporoya
Per qualcuno è un miraggio poter mangiare qui, dati lo spazio ristretto e l'impossibilità di prenotare. Ma come sempre in casi simili, è un segno della bontà di questa sorta di tavola calda stile Tokyo che si vanta di essere stata il primo sushi bar di Milano, e che è il regno di Hirazawa Minoru detto Shiro (e Shiro Poporoya è il nome dello spin off più formale al civico 20). Il pezzo forte è il sushi, di cui Shiro racconta di avere inventato la versione "jumbo" dopo le iniziali proteste per la scarsa dimensione del bocconcino di riso e pesce: uramaki, hosomaki, temaki. Poi alcuni piatti cotti (il takokaraghe è un polpo fritto piccante) e qualche dolce. Si beve quel che c'è.
Poporoya - Milano - via B. Eustachi, 17 – 02 29406797 - www.poporoyamilano.com
Shiro Poporoya
Si tratta del fratello minore di Poporoya (vedi sopra), ed è stato inaugurato sempre dal titolare Shiro nel 2007 al posto dello storico Koma. Stessa qualità delle materie prime, quindi, e pari esperienza e competenza nella proposta, ma all'interno di un ambiente più spazioso e accogliente, con grazioso dehors per la bella stagione. È molto gettonato a pranzo dagli impiegati che lavorano in zona grazie all'apprezzabile menu fisso a 12 euro, mentre la sera è un valido punto di riferimento per le famiglie del quartiere. In carta ci sono i classici di sempre (sushi, sashimi, chirashi, zuppe e tempura) e gli "speciali" di Shiro, tra cui i ramen in brodo o i takoyaki, polpettine di polpo alla piastra. Su prenotazione anche lo shabu shabu, una specialità tipica a base di sottili fettine di carne da cuocere nel brodo. Periodicamente si organizzano cene degustazione e serate a tema. Consigliata la prenotazione.
Shiro Poporoya - Milano - via B. Eustachi, 20 – 02 83972091 - www.ristoranteshiropoporoya.it
Osaka
Il tempo sembra non trascorrere per questo ristorante acquattato in una nicchia di corso Garibaldi. In un susseguirsi di salette e corridoi va in scena la tradizione nipponica più osservante, che viene raccontata dallo chef Ikeda Osamu e dal suo sous-chef Takimoto Takaaki in un menu davvero ampio. Ci sono ovviamente nigiri, sashimi, chirashi, anche in assortimenti misti, e poi involtini, insalate, zuppe, ramen, udon e piatti più elaborati (come la tagliata di filetto Wagyu alla giapponese). Ci si può pure divertire a cucinare carne, pesce, verdure e udon sul fornelletto Nabu. Come spesso accade, i dolci non sono il pezzo forte. A pranzo si punta su bento e sushi-sashimi set. Molto migliorata la proposta delivery o take away. Carta dei vini stringata, servizio affabile.
Osaka - Milano - c.so G. Garibaldi, 68 - 02 29060678 - www.milanoosaka.com
Wicky's Innovative Japanese Cuisine
Wicky Pryan parte dal Giappone - di cui da cingalese ammira la naturale propensione all'esattezza, al dettaglio - per un viaggio che lo porta in ogni angolo del mondo (non a caso uno dei cult è il carpaccio dei cinque continenti). Il menu è costruito in quattro onde: gli appetizer (geniale il carpaccio di salmone con pecorino sardo stagionato), il sushi omaggio al suo maestro Kan (e alla città di Milano nell'originale e goloso Maki Òss buus), i piatti di carne e pesce (Magica è un filetto di branzino al vapore con salsa allo Champagne aromatizzata con limone e soia) e i dolci. Ci sono tre proposte omakase (98, 108 e 130 euro) ma per chi vuole un'esperienza ancora superiore (solo su prenotazione) è disponibile Solo, Kaiseki puro dove Pryan gioca su tre fronti diversi. C'è il Genesi dove interpreta i fondamentali del repertorio nipponico, il vegetale (al 100% vegano) e il Solo Carne che spazia dalle proposte crude a quelle al vapore e sottovuoto, sino alla classica griglia Yakomono. Il locale è elegante e dall'atmosfera soffusa, il cuore è l'ambitissimo bancone da cui potete vedere Wicky usare le sue spade per tagliare il pesce e interagire con lui (preparatevi: non è loquace). A pranzo un paio di bento box e un business lunch a 50 euro. Bella carta di vini e sakè, servizio tornato ai livelli di un tempo.
Wicky's Innovative Japanese Cuisine - Milano - c.so Italia, 6 – 02 89093781 - www.wicuisine.it
Yoshinobu
"Ristorante giapponese autentico": così Yoshinobu Kurio - Yoshi per tutti i suoi fedeli clienti (tantissimi) - si racconta nel sito ufficiale, che ha anche una versione nella lingua madre di questo silenziosissimo chef-patron che lo ha aperto nel 2008. Posto essenziale, accogliente, con una prevalenza di toni gialli che viene esaltata dai diversi fiori che lui sceglie personalmente ogni giorno. Come personalmente spesso si reca al mercato del pesce: perché oltre alle proposte classiche in menu ci sono anche pietanze di mercato cui è difficile resistere. Sushi e sashimi sono in pole position, basati pure su specie non banali come morone, palamita, rombo. In alternativa (o in aggiunta) una grande tempura - non perdetevi quella di moeche, quando ci sono - o zuppa di miso. A pranzo una delle migliori bento box sotto la Madonnina. Da bere sakè, birre e qualche vino. Prenotare sempre.
Yoshinobu - Milano - via G. Parini, 7 – 02 36591742 - www.ristoranteyoshinobu.com
Aji
L'Oriental Take Away di Claudio Liu non ha bisogno di presentazioni: da una squadra così solida nella diffusione della cucina giapponese in Italia (due nomi: Iyo e Aalto) non potevano che sorgere grandi cose. E in effetti questo è uno dei migliori locali da asporto in circolazione, con set di grandi sashimi, chirashi, nigiri, hosomaki, uramaki e oshi, tutto al top. Non mancano i piatti caldi, come yaki soba o tataki. La consegna, superati i 60 euro di spesa, è gratuita.
Aji - Milano - via Piero della Francesca, 17 ang. via Agudio - 02 25061889 - www.aji.mi.it/home