Le tracce storiche dell'olivo in Puglia risalgono addirittura al Neolitico grazie a ritrovamenti come quelli effettuati nel sito di Pulo di Molfetta, dove furono trovate tracce di legno di olivo, e nella sepoltura di Carpignano salentino dove si scoprirono frammenti di noccioli insieme a grano e orzo. La domesticazione della pianta, qui, comincia ad avvenire nell'età del Bronzo, mentre è in epoca Romana che si hanno i primi segnali di specializzazione agraria e di esportazioni nel Mediterraneo. Tutto ciò a testimonianza di un territorio storicamente vocato alla presenza dell'olivo e che nei secoli ha imparato a trarre il meglio da questa pianta cercando di valorizzarne le peculiarità autoctone.
La campagna olearia 2022 in Puglia
La flessione nelle stime di produzione fanno attestare il calo di questa campagna olearia intorno al -50% passando così dalle circa 177mila tonnellate dello scorso anno alle attuali 85mila, ben al di sotto della media degli ultimi anno che si colloca intono alle 145mila. L’annata di scarica si è sommata alle vicissitudini climatiche: la prolungata mancanza di piogge e le alte temperature estive hanno reso faticoso lo sviluppo vegetativo degli oliveti creando ulteriore apprensione tra gli operatori. Laddove possibile si è fatto ricorso all’irrigazione di soccorso scontando, in molti casi, il limite costituito dalla capacità degli invasi e dal livello delle falde dei pozzi che hanno raggiunto il limite sopperendo a mesi senza piogge. Solo con la fine di agosto sono ricominciate le precipitazioni che hanno portato sollievo alle piante, favorendo però in alcune aree il diffondersi di attacchi di patogeni, in particolare quelli da mosca, fronteggiati dagli operatori anche un’accelerazione delle operazioni di raccolta.
Insomma, una concomitanza di fattori negativi che ha portato a stimare cali produttivi con punte del 70% rispetto allo scorso anno senza, però, tralasciare aree in controtendenza favorite dall’annata di carica. Anche gli effetti devastanti dovuti alla presenza della Xylella Fastidiosa continuano a influire negativamente sulle produzioni totali di alcune aree del Salento e non bastano ancora i nuovi impianti a compensare tali perdite.
Migliori oli extravergine della Puglia 2023. Le Tre Foglie
Tante sono state le conferme di aziende che in questi anni ci hanno abituato all'eccellenza, ma anche molte le new entry da territori, come ad esempio la zona del Gargano, che stanno credendo sempre di più in una produzione di qualità attraverso una crescente attenzione nella fase di raccolta e di lavorazione delle drupe. Ecco i migliori oli di quest'annata, quelli premiati con le Tre Foglie, massimo riconoscimento nella guida Oli d'Italia 2023 di Gambero Rosso.
Migliori oli extravergine della Puglia 2023. Le Tre Foglie
01 Monocultivar Coratina 2022
Chiaroscuro Monocultivar Coratina 2022
Coppadoro Monocultivar Coratina 2022
Dop Terra di Bari Monocultivar Coratina Bio 2022
Ex UA Bellissima 2022
FeMa Monocultivar Peranzana 2022
Gangalupo Monocultivar Coratina 2022
Giacomì Monocultivar Coratina 2022
Gold Monocultivar Coratina 2022
Gran Cru Tenuta Macchia di Rose Monocultivar Coratina 2022
Gran Pregio Monocultivar Coratina Bio 2022
Horatium Monocultivar Coratina Bio 2022
I Grandi Oli Monocultivar Coratina 2022
La M'nenn Monocultivar Frantoio 2022
Mimì Monocultivar Coratina 2022
Monocultivar Coratina 2022
Monocultivar Coratina 2022
Monocultivar Coratina 2022
Monocultivar Coratina 2022
Monocultivar Coratina 2022
Monocultivar Coratina 2022
Monocultivar Coratina Bio 2022
Monocultivar Coratina Bio 2022
Monocultivar Coratina Bio 2022
Monocultivar Coratina Bio 2022
Monocultivar Coratina Bio 2022
Monocultivar Coratina Bio 2022
Monocultivar Ogliarola Barese 2022
Monocultivar Ogliarola Garganica 2022
Natyoure Gold Monocultivar Coratina Bio 2022
Olio Lolù Monocultivar Coratina 2022
Olio Principe Monocultivar Peranzana 2022
Posta Locone Monocultivar Coratina 2022
Selezione 2022
Trisole Bio 2022
Zero 1 Monocultivar Coratina 2022