Ripartono le fiere in presenza. E ripartono da Parma con Cibus, il Salone Internazionale dell'Alimentazione che torna dopo lo stop forzato dello scorso anno. L'edizione 2021, la ventesima dalla nascita della fiera - "una sfida, ma anche un dovere” secondo il ceo di Fiere di Parma Antonio Cellie - diventa così emblema di ottimismo e rinascita, “momento simbolico della ripresa dell’industria alimentare italiana” aggiunge Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare. Un appuntamento cui nessun anello della filiera agroalimentare vuole mancare: grandi e piccoli produttori, distributori, ma anche istituzioni e rappresentanti del mondo politico si trovano a Parma per raccontare un settore centrale per il nostro paese, fondamentale snodo economico, lavorativo, culturale. “Il ritorno di Cibus in presenza, dopo la cancellazione dell'edizione 2020, è un traguardo molto importante e testimonia il coraggio degli organizzatori, la tenacia delle imprese e, fatemi dire, il supporto del Sistema Paese” ha detto Carlo Ferro, Presidente di ICE Agenzia, che aggiunge come la fiera sia anche l'occasione per affermare un primato italiano, fatto di sana alimentazione – quella della dieta mediterranea patrimonio dell'umanità – stile di vita salubre, biodiversità, eccellenza agroalimentare. Elementi su cui puntare per rafforzare la presenza dei nostri prodotti sui mercati esteri, in una ripartenza che ha il sapore di una rinascita, ma che non può prescindere da una profonda riflessione.
Agroalimentare. Lo stato di salute di un settore
L'agroalimentare, durante il lockdown, ha ridefinito i suoi contorni per rispondere a una situazione inedita: fermo il circuito Horeca, consumi concentrati tra le mura domestiche, blocco dei flussi turistici. All'esigenza emersa nei mesi passati, di rinnovare e ampliare i canali di vendita al dettaglio, con un'espansione verso i mercati interni ed esteri, segue ora la necessità di intercettare le richieste di una nuova normalità che non mostra ancora grandi segnali di ripresa, secondo quanto dichiarato da Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare, che però si dichiara ottimista: “la fine dell'estate dovrebbe segnare un momento di svolta. Con la ripresa dell’Horeca e il ritorno a pieno regime delle esportazioni, credo che l'industria alimentare potrà riportare, nella seconda metà dell'anno, i numeri del 2021 quantomeno a quelli registrati nel 2019, sperando di superarli”. Così Cibus si pone come tappa simbolica in cui fare il punto sullo stato di salute e le prospettive del settore. Anche grazie a una serie di momenti di riflessione che da sempre accompagnano la fiera, con un fitto programma di convegni e workshop destinati agli addetti ai lavori.
I workshop di Cibus
Si parte la mattina del 31 agosto, con il convegno inaugurale dal titolo Agroalimentare, nuovi modelli e prospettive per la crescita in cui si parlerà anche di come Industria e Retail: la ripartenza è omnicanale con la partecipazione delle associazioni di categoria e rappresentanti del mondo dell'industria alimentare. È il primo appuntamento di una serie di incontri che mirano a riflettere sulle strategie di crescita e il futuro del settore, che non può più ignorare le opportunità (ma anche le insidie) rappresentate dall'online e dai nuovi canali di vendita in un contesto in cui i negozi di prossimità sono tornati alla ribalta proprio al fianco dei negozi virtuali.
Si parlerà poi delle sfide delle transizioni climatiche, digitali, sociali, con un focus sulle risorse finanziarie previste e l’impatto per le aziende (World Food Forum, il 3 settembre alle 10), sostenibilità ed economia circolare (1 settembre alle 12: La sostenibilità: una filosofia imprenditoriale che guarda alla persona come bene primario e all’ambiente come eredità per le future generazione, e alle 14: Food Industry Monitor. Sostenibilità ed economia circolare: fattori competitivi per le imprese, il 2 alle 10.30: Farm to fork: food waste and sustainability in Europe), di agricoltura con il ruolo delle Indicazioni Geografiche (1 settembre alle 10.30: Il Made in Italy agroalimentare e le Indicazioni Geografiche. Le strategie per spingere la crescita e 2 settembre alle 16.30 Filiera del Made in Italy: origine, qualità, sostenibilità), di informazione e innovazione, con un incontro l'1 settembre alle 10 e il Food Innovation Start Up @ Cibus 2021 spazio dedicato alle start up più innovative del comparto.
Cibus in cifre
2000 aziende, 500 novità che sfruttano l'occasione di una vetrina come quella del Cibus per il loro lancio, 40.000 operatori italiani e internazionali, con Cibus Destination on Site e un programma che unisce alla visita della fiera anche quella dei territori per conoscere i luoghi di produzione e distribuzione dei prodotti tipici e rafforzare la conoscenza e la presenza del made in Italy anche fuori dai nostri confini. Elemento determinante per combattere il fenomeno dell'italian sounding, ma anche preparare a una nuova stagione turistica ponendo ancora di più il Belpaese in cima ai luoghi da visitare per il suo patrimonio ambientale, agricolo, alimentare.
Le aree tematiche: Cibus e Cibus Off
Oltre alla Food Innovation Start Up, al Cibus 2021 ci saranno l’area dei birrifici artigianali curata da Unionbirrai e quella dedicata a ristoranti, bar e affini – Ho.Re.Ca.TheHUB - con un'area espositiva, e uno spazio per tavole rotonde e incontri. Il Cibus After è uno spazio di intrattenimento all'interno della fiera per animare le serate e offrire agli espositori ulteriori aree di incontro. Il Cibus Off, infine, è il Fuorisalone realizzato in due aree nel centro di Parma: i Portici del grano (dal 29 agosto al 5 settembre) e il Village al Borgo delle Cucine (dal 3 al 5 settembre) con aree dedicate a eventi e appuntamenti gastronomici e musicali.
CIBUS 2021 – Parma - Quartiere fieristico - viale delle Esposizioni 393/A - dal 31 agosto al 3 settembre - https://www.cibus.it