Sembra che gli inglesi non abbiano gradito il cibo servito alle Olimpiadi di Parigi. Il Villaggio degli Atleti per la prima volta ha avuto una vera svolta vegana, con la maggior parte delle proposte a base vegetale, ma agli sportivi britannici il menu non è piaciuto. Al punto che molti di loro hanno scelto di mangiare i pasti preparati dal cuoco venuto appositamente dal Regno Unito per cucinare per la nazionale.
Poca quantità e poca qualità
Uno smacco non da poco per la città che si è autodefinita capitale della gastronomia, soprattutto considerando che gli inglesi non sono certo famosi per la loro cucina (in parte a ragione, in parte per un pregiudizio duro a morire). L’eterna rivalità tra i due popoli, poi, non ha aiutato, e così fin dall’inizio la squadra olimpionica britannica ha iniziato a mostrare più di qualche rimostranza sia per la quantità che per la qualità del cibo. Ma le lamentele non sono arrivate solo dagli inglesi: come riportato dal Wall Street Journal, lo chef della Norvegia Tore Ovrebo ha avuto qualche riserva sulle proposte gastronomiche del Villaggio, dichiarando: «Eravamo venuti con aspettative molto alte, che non sono state soddisfatte».
Un Villaggio degli Atleti sostenibile
L’obiettivo del Villaggio degli Atleti era quello di offrire 13 milioni di pasti che fossero il più sostenibili e a basso impatto ambientale possibile. Gli organizzatori hanno dichiarato che l’80% dei prodotti erano etichettati come «sostenibili» e grande attenzione è stata posta alla provenienza degli ingredienti. Oltre che al mondo vegetale. C’è, comunque, chi ha apprezzato l’offerta, come il ginnasta della Sud Corea Hur Woong, felicissimo di aver trovato del mango fresco tra le opzioni a disposizione.