Forme liberty e un’inconfondibile facciata. Questi i segni particolari che dichiarano la presenza del Mercado Colón nel centro dinamico della città andalusa di Valencia. Come in altri grandi centri spagnoli, oggi il mercato ha aggiunto alla sua dimensione prettamente commerciale una vocazione turistica, alimentata dalla qualità gastronomica che riunisce tra i pilastri dell’edificio progettato dall’architetto modernista Francisco Mora e inaugurato nel lontano 1916.
Da sempre riconosciuti come aggregatori dell’identità gastronomica di una città, in molte capitali europee oggi i mercati tornano alla ribalta manifestando la voglia di qualità e modernità delle culture locali e raccogliendo gli sforzi di architetti e designer impegnati nel plasmare nuove forme adatte allo scopo, quando già non ce ne sono di antiche da rinnovare nel rispetto del passato.
È notizia di pochi giorni fa l’inaugurazione del nuovo mercato coperto di Rotterdam, in Olanda, sorto dal nulla in quattro anni in una città che ne sentiva la mancanza: apprezzati designer all’opera, e l’attenzione di tutto il mondo per l’innovativo edificio progettato, che può vantare un’immensa e colorata opera d’arte sul soffitto. Ma si contano soprattutto le operazioni di recupero e rilancio di strutture antiche, come i mercati di San Miguel eSan Antòn a Madrid o la celeberrima Boqueria di Barcellona e la Ribeira di Lisbona. E in Italia, bisogna ammetterlo, da qualche tempo si è intuita la portata culturale (e commerciale) di questa operazione di ripristino, che ha toccato recentemente il Mercato Centrale di Firenze (a San Lorenzo) e il Mercato delle Erbe di Bologna.
Per quanto riguarda il Mercado Colón, con i suoi maestosi portali in pietra e le tre navate interne, si colloca a pieno titolo tra i mercati da non perdere: una cattedrale del cibo. Il restauro ha riportato allo splendore elementi mutuati dalla decorazione architettonica di epoche passate e riscoperto mosaici in tessere policrome che valorizzano le parti in pietra.
Oggi sei eleganti cubi in cristallo ospitano nelle navata centrale le attività commerciali spesso adibite alla somministrazione di cibo e bevande, mentre al piano inferiore è stato ricavato lo spazio per il ristorante di Ricard Camarena, chef stellato della città (che qui tiene anche lezioni di cucina in uno spazio Lab attrezzato).
Varia e all’insegna della qualità la selezione delle realtà gastronomiche presenti: la biogelateria La Casa de L’Orxata, i prodotti ecologici di Suc de Lluna (dal caffè alla birra), un Oysterbar, la tradizione locale dell’orzata di Daniel, i dolci gourmet di Monica Piñones (che vanta un apprendistato presso Pierre Hermé). E ancora i prosciutti e salumi di Manglano, frutta e verdura dei produttori locali, le carni selezionate di Varea. Un equilibrio che si è definito nel corso degli anni e ora è pronto ad accogliere una creatura tutta italiana.
Da dicembre anche Ciao Checca gestirà un suo spazio nel Mercado Colón. L’insegna capitolina, frutto di un progetto di ristorazione incentrato sullo street food che ha riscontrato grande successo a Roma, è ora pronta per aprire un nuovo punto vendita, portando a Valencia la sua idea di cibo di strada che recupera la tradizione gastronomica italiana, tra classici della romanità (come la Pasta alla Checca) e presidi Slow Food, dalla Cicerchia di Serra de’ Conti al miele di castagno bio, al Castelmagno d’Alpeggio. Un motivo in più per visitare il mercato di Valencia (tra l’altro aperto fino all’una di notte!).
Mercado Colón | Calle Jorge Juan 19, Valencia | Aperto dalle 7.30 all’1 | www.mercadocolon.es
Ciao Checca | Piazza di Firenze 25-26, Roma | Aperto tutti i giorni | Tel. 0668300368 | www.ciaochecca.com