Rinunciare agli agi di un lavoro stabile, orari flessibili e sicurezza economica per ritirarsi in campagna e fare il formaggio. Sembra una scelta poetica, invece è un percorso che richiede coraggio, passione e ostinazione.
La nuova trasmissione in onda su SKY Gambero Rosso Channel, "Cheese Hunters", racconta un viaggio alla ricerca di formaggi particolari, artigianali e rari; ma narra anche il territorio e le storie di persone con percorsi unici. Nelle Langhe, un produttore di robiole ha coraggiosamente fatto una svolta professionale non convenzionale.
Renato Maunero, da commerciante a "capraio"
Per ventidue anni Renato Maunero, classe 1964, ha avuto un negozio di articoli sportivi a Bra poi, per motivi personali, la svolta. "A un certo punto ho capito che era arrivato il tempo di seguire un'altra strada e dare sfogo alla mia passione per la natura e gli animali. Questo è stato possibile perché non ho figli, e non ho dovuto imporre loro la mia scelta agreste." E così lascia la nativa Bra e nel 2008 si trasferisce nelle campagne di Cherasco nelle Langhe. Diventa contadino e prende il nome L'Cravè ovvero "il capraio" in dialetto langarolo. "Non sei nato pastore, mi dicevano" sorride Maunero. "Non era né semplice né scontato, ma questa vocazione per la terra ce l'avevo dentro e così ho continuato a lavorare con sacrificio e passione. Fino a quando le cose sono venute bene e ora mi godo le soddisfazioni".
Evoluzione personale e ritorno alle origini
Per l'ex commerciante braidese è stata la realizzazione di una vita: si è lanciato nella nuova avventura ispirato dal padre e dal suo orto. Ma avviare un'azienda agricola con un allevamento di capre non è cosa da tutti, la vita pastorale per un city-slicker com'era lui prima di cambiare vita richiede ostinazione e una passione infinita. Dalla stalla con le vetrate "vista Monviso", alla sua bellissima cascina alimentata ad energia solare e tramutata in elegante loft dove vive: Renato se l'è costruite tutte da solo. E da solo si occupa di ogni aspetto della filiera: dalla mungitura delle sue capre in lattazione (due volte al giorno), alla pulizia della stalla, all'accompagnarle al pascolo, alla raccolta del fieno quando è stagione, e poi tutta la trasformazione del latte per la produzione del formaggio, compito delicato e parimenti impegnativo. "Ho una settantina di capre che chiamo per nome, perché sono di famiglia. Come le persone, nessuna è identica a un’altra e io le riconosco" spiega Maunero. "Le porto al pascolo per 8-9 mesi all’anno, mentre in inverno le nutro con il fieno dei miei campi."
La produzione di formaggi a latte crudo di pura capra
Con il pregiato latte del suo gregge L'Cravè produce erborinati e caprini aromatizzati alla lavanda, al ginepro e al carbone vegetale. Le robiole di pura capra de L'Cravè sono prodotte con lattoinnesto, una coltura batterica che lui prepara in caseificio dal latte crudo, munto non più di due ore prima, con caglio vegetale. Maunero produce circa una cinquantina di robiole al giorno ma non tutto l'anno, visto che da fine settembre le sue capre gravide di razza Camosciata delle Alpi e Meticcia entrano nel periodo cosiddetto "di asciutta" fin dopo il parto che avviene tra la fine dell'anno e la metà di gennaio. Sempre nel rispetto del loro benessere, e puntando tutto sulla qualità e non sulla quantità. La sua Robiola di Cherasco a latte crudo ha ottenuto la De.Co. (denominazione comunale) riconoscimento istituito nel 2018 con l'obiettivo di valorizzare i prodotti che seguono il rigido disciplinare per garantire al consumatore finale qualità su tutta la filiera.
L'ultima iniziativa è Adotta una Capra a Distanza attraverso il sito Made in Langhe Roero: si paga un contributo annuale di 95 euro per sostenere l'animale e in cambio si ricevono 6 tome provenienti dalla 'propria' capra.
Il cambio di vita del capraio piemontese, compatibilmente con i tanti doveri dettati dalle esigenze del gregge, l'ha reso libero. Il lavoro, anche se duro, in queste condizioni non ha prezzo.
L'Cravè di Renato Maunero - Cherasco (CN) - Strada La Morra 21