Una coppia di trentenni sta mangiando in un ristorante di cucina indiana con i suoi figli: due bambini e un bebè nel passeggino. A fine cena, uno dei bimbi si perde nel bagno, mentre la famiglia paga e se ne va. Lo ha raccontato Santosh Bodke, general manager del ristorante Rasika, al Washington Post, ma non si tratta di un caso isolato. Insieme alle chiavi, gli occhiali e le carte di credito, sempre più spesso nei locali si dimenticano anche i figli.
I figli dimenticati al ristorante
“In alcuni casi si tratta di oggetti che hanno un profondo legame affettivo, come il giocattolo preferito dei bambini o la loro copertina, altre volte di oggetti di valore economico, come la fede”. A dirlo, stavolta, è Brian Johnson, manager del locale Joe’s Stone Crab di Miami, da poco in pensione. Ne ha viste, lui, di “cose” dimenticate: “Una volta una coppia aveva lasciato il bimbo nel passeggino vicino l’entrata. Credo avessero bisogno di una baby-sitter, a dirla tutta”. Chi non ne ha, verrebbe da aggiungere. Ci si dimentica dei documenti, della borsa, degli ombrelli… e anche dei bambini, sempre più spesso. Nel 2012 successe a David Cameron, al tempo primo ministro del Regno Unito: uscito da un pub di Londra con la moglie, lasciò la figlia di 8 anni nel locale, episodio che non tardò a destare l’attenzione dei media, e che coincise con il l’avviamento di un programma per le famiglie in difficoltà da parte del governo.
Che fine fanno gli oggetti smarriti
Succede ovunque e un po’ a tutti. A cominciare dagli oggetti che più comunemente vengono smarriti come le chiavi o i cappelli, che comportano un costo non indifferente per i ristoranti. Alcuni, hanno dichiarato al Washington Post, spendono circa 2mila dollari l’anno per rispedire i vari oggetti ai proprietari. Almeno, a quelli che li reclamano: molti clienti, infatti, spesso dimenticano anche di chiedere indietro i loro effetti, inclusi regali o carte di credito. Naturalmente, tutti questi beni indesiderati possono tornare utili a qualcuno, e sono diverse le catene che scelgono di donare tutto in beneficenza. Ma perché, sempre più spesso, dimentichiamo le cose? Che sia colpa dell’alcol? Secondo alcuni, qualche bicchiere di troppo potrebbe influire sulla concentrazione, ma per la maggior parte dei ristoratori statunitensi le persone, semplicemente, “si perdono nel momento”. Forse, sono i ritmi sempre più frenetici a generare confusione: una cena fuori, per molti, è l’unico momento di svago concesso e, talvolta, nei rari momenti di relax, si tende a lasciarsi andare. Magari un po' troppo.
Il rimedio? È uno solo, ce lo ha insegnato “Mamma, ho perso l’aereo” negli anni '90: i bambini vanno sempre contati due volte.