Bugie, cenci, chiacchiere, frappe, sfrappole. Nomi diversi per indicare un solo dolce, quello tipico del Carnevale. Per ogni regione, esiste una denominazione diversa, eppure le sfoglie di pasta fritte (o al forno), scrocchiarelle, rivestite con un’abbondante spolverata di zucchero a velo sono sempre le stesse, anche se con nomi e forme diverse.
Le chiacchiere di Carnevale
In Lombardia vengono chiamate chiacchiere (o lattughe), non sono di forma circolare-spirale come quelle pugliesi, o attorcigliate come le strappole bolognesi, sono semplicemente delle sfoglie quadrate che si possono cuocere al forno o fritte.
Abbiamo chiesto a un grande pasticcere, Iginio Massari, di darci la sua ricetta.
La ricetta delle frappe di Iginio Massari
Ingredienti
- 500 gr di farina bianca 00 forte
- 60 gr di zucchero
- 60 gr di burro
- 5 gr di sale
- 175 gr di uova
- 50 gr di Marsala
- 1 scorza di limone grattugiata
- ½ baccello di vaniglia
Procedimento
Mettete tutti gli ingredienti, tranne lo zucchero velo, in una piccola impastatrice o planetaria, lavorate a bassa velocità con il gancio e formate un impasto molto sostenuto e liscio. Coprite la pasta con un cellophane per non formare la crosticina sulla superficie.
Con l'apposita macchina per tirare la pasta, otterrete - passandola più volte - un sottile strato longitudinale, dal quale ricaverete - tagliandola con l'apposita rotella -
dei rettangolini sui quali servono due incisioni longitudinali per farvi passare gli angoli di pasta nei buchi opposti. Friggete queste forme nell’olio bollente a 176 C° con molta attenzione perché la cottura sarà veloce. Spolverate lo zucchero a velo vanigliato prima di servirle.
Per le stelle filanti, o per i nidi, tirate sempre la stessa pasta e tagliatela in strisce lunghe e sottili, mettete le striscioline in anelli adeguati alla quantità di pasta, che posizionerete sul fondo del cesto di cottura, sopra serve un altro cesto per comprimere la pasta in fase di cottura.
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