La nascita dei Baci Perugina
Cent’anni d’amore, cent’anni di Baci. È il 1922 quando Luisa Spagnoli crea quasi per caso la ricetta che ha reso celebre la Perugina, quei cioccolatini a forma di cupola che negli anni hanno decretato il successo dell’azienda, divenendo simbolo stesso dell’amore, immancabili a San Valentino. Delle praline golose nate per utilizzare gli avanzi della granella di nocciole impiegata per le altre preparazione, in principio chiamate “cazzotti”, ribattezzate poi dal socio della Perugina Giovanni Buitoni, che trovava più elegante chiedere un bacio anziché un cazzotto… a coronare la fama dei dolcetti, le frasi romantiche inserite all’interno e l’inconfondibile packaging argentato con le stelline blu, introdotto qualche anno dopo la loro nascita dal disegnatore Federico Seneca (fu sempre lui ad avere l’idea dei biglietti negli anni ’30). Oggi l’azienda – parte del gruppo Nestlé – festeggia con una serie di iniziative golose, oltre che con diversi contenuti promozionali promossi sul web ed eventi in fabbrica.
La limited edition di Dolce & Gabbana per i Baci Perugini
Non poteva mancare una limited edition in occasione del centenario, in collaborazione con gli stilisti Dolce & Gabbana - che hanno già realizzato per l’azienda una linea ispirata alle tipiche maioliche italiane – che per l’occasione hanno pensato un packaging speciale con le stelle color oro che risplendono su uno sfondo blu notte. Ci sarà poi una seconda collezione pensata per San Valentino, ancora insieme alla casa di moda, e stavolta cambierà anche il gusto del cioccolatino. Si festeggia con tante novità, quindi, ma anche con eventi in fabbrica, con un’installazione luminosa e la coreografia dei dipendenti che ricrea la forma del Bacio, oltre alla dedica dei maestri della “Scuola di cioccolato”, con la torta gigante poggiata su una distesa di cioccolatini. Un modo romantico e originale per omaggiare le praline preferite degli innamorati, confezionate nelle scatole blu che raffigurano la coppia che si bacia sotto una pioggia di stelle. Curiosità: a ideare questo dettaglio fu ancora una volta Francesco Seneca, che si ispirò al quadro “Il bacio” di Hayez e, secondo la leggenda, alla storia clandestina tra Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni.
a cura di Michela Becchi