Un napoletano alla Scala. Ecco il menu per la cena della Prima

26 Nov 2024, 17:46 | a cura di
Lo chef dell'omonimo ristorante bistellato in corso Venezia chiamato a cucinare per i 550 ospiti: "Un grande onore, mi sono ispirato a Giuseppe Verdi"

Un napoletano alla Scala. Sarà Andrea Aprea lo chef incaricato di curare la cena di gala della Prima della Scala, che nel giorno di Sant’Ambrogio, il prossimo 7 dicembre, inaugurerà a Milano la più blasonata stagione concertistica e teatrale italiana. Lo chef del ristorante bistellato che reca il suo nome, all’ultimo piano del palazzo che ospita la Fondazione Rovati in corso Venezia, ha scelto per l’occasione di farsi guidare dall’autore della Forza del Destino, l’opera che sarà eseguita diretta a livello musicale dal Riccardo Chailly e a livello teatrale da Leo Muscato. «Per ideare questo menù – dice Aprea - mi sono ispirato alla figura del grande Giuseppe Verdi, non solo come compositore, ma anche come uomo profondamente legato alla convivialità e ai sapori autentici della sua terra».

Andrea Aprea

Ecco che cosa si mangerà

Il menu sarà articolato in quattro proposte di finger food al passaggio (Baccalà mantecato con morbido di patata, Pomodoro giallo, lardo e pane croccante, Zuppa di pane con spalla di San Secondo e Focaccia ai semi di finocchio e pancetta piacentina) che precederanno il percorso vero e proprio, così costruito: Risotto mantecato al Grana Padano Riserva, funghi e sottobosco. Lesso di vitello glassato al pepe nero accompagnato da mostarda di Cremona e cavoletti. E il dessert, il Panettone 2.0 che rende omaggio alla tradizione natalizia meneghina. «La Prima della Scala – dice Aprea - è indubbiamente l’appuntamento più importante e prestigioso dell’anno per Milano, ed essere lo chef che firmerà il menù della cena di gala è un grandissimo onore. Dopo 14 anni trascorsi in questa città, a cui mi sento sempre più legato, poter celebrare una serata così iconica attraverso la mia cucina è un traguardo emozionante, oltre che una grande responsabilità».

Numeri impressionanti

La cena della Scala, ospitata dalla Società del Giardino, sarà diretta come sempre negli ultimi dodici anni dalla società Caffè Scala, che metterà in campo una poderosa macchina. «In questi 33 anni di attività abbiamo sempre creato un filo conduttore tra l'opera scelta e il gala del dopo-Scala – dice il direttore generale di Caffè Scala Salvatore Quartulli - per noi la tavola diventa un palco dove mettere in scena ogni dettaglio, dal menù all’allestimento curati su misura proprio come arredi scenici». La cena della Scala coinvolge 7 maître, 60 camerieri, 30 sommelier e 10 addetti alla movimentazione per un parterre di 550 ospiti. L’evento incorporerà princìpi di sostenibilità, solidarietà e coesione sociale grazie a sostenibilità e riutilizzo solidale per il non spreco, prodotti a chilometro zero, inclusione di giovani alla prima esperienza professionale e integrazione dei ragazzi con sindrome di Down grazie al progetto della Locanda alla Mano. In parallelo alla cena alla Società del Giardino, verrà servita la cena per le maestranze del teatro nel retro-palcoscenico, un buffet per cinquecento persone allestito a tempo di record alla fine dell’opera e cucinato dalla brigata dell’executive chef di Caffè Scala Palmer Bischetti.

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