Laddove non arriva il galateo, ci pensa lo spirito di autoconservazione. Siamo onesti, le feste non in famiglia sono sempre un momento facile. Tra domande scomode (dalla laurea ai figli, non c’è mai fine all’interrogatorio parentale) e sempre più compromessi a cui scendere con i vari commensali, i pasti natalizi possono trasformarsi in un vero incubo. Senza contare diverbi familiari, antagonismi e momenti di infelicità personale che durante le feste si acuiscono ancora di più. Ecco, per sopravvivere a tutto questo, c’è il cellulare.
Cellulare a tavola, per rimanere concentrati
Sì, il cellulare, lo strumento demoniaco guardato per tempo con sospetto dalle vecchie generazioni, additato come causa di ogni male dalle persone più anziane, soggetto a una serie di – comprensibili e legittime – ristrettezze quando si parla di buone maniere. È vero, a tavola non si dovrebbe mai usare, ma il Natale quando arriva, arriva e così anche il limite di sopportazione per faide domestiche e dibattiti politici. In quei momenti, l’uso dello smartphone non solo può venire in nostro soccorso, ma è fortemente consigliato dagli psicologi.
Che piacciono o meno, i device elettronici fanno parte della nostra quotidianità, e separarcene può contribuire a produrre uno stato d’ansia, spiega Kia-Rai Prewitt, psicologa alla clinica di Celveland. «Se ti distrai pensando a cosa puoi perderti, probabilmente non stai prestando attenzione a ciò che hai di fronte». Insomma, la Fomo – la paura di essere tagliati fuori e perdere un pezzo – peggiora la situazione in ambito casalingo: meglio « concedersi di guardare i messaggi e le mail di tanto in tanto, naturalmente con misura e nel giusto contesto». Non al momento di sparecchiare o fare il brindisi, ma tra un voulevant un no, nonna, non ho il fidanzatino, una veloce – e discreta – occhiata a Instagram non fa male a nessuno.
Lo smartphone come spunto di conversazione
«Una volta visto cosa succede nel mondo virtuale, ci si rilassa e si torna a essere più presenti con le persone attorno, più di quanto accadrebbe se ci si imponesse di staccare il telefono». Non solo: il nostro smartphone è un contenitore di ricordi e spunti di conversazione, che possono essere utili anche nel dialogo con i parenti. Quando gli argomenti si esauriscono, mostrare le foto delle vacanze alla zia può essere un buon passatempo, senza contare i modi in cui i social network possono venirci incontro: non sai come attaccare bottone con lo zio del tuo partner? Magari ha appena cominciato un nuovo lavoro condividendo la notizia su Linkedin, oppure ha postato una foto del matrimonio su Facebook. Con i cugini più giovani si può chiacchierare dell’ultimo video virale su TikTok, alla cognata appassionata di cucina si può mostrare la ricetta di una nuova influencer.
Certo, qualcuno potrebbe obiettare che non dovremmo ricorrere a questi trucchetti per dialogare con gli altri. Ma Monicelli nel '92 con il suo "Parenti Serpenti" ha mostrato bene quanto le feste in famiglia possano rivelarsi complicate. E allora sì, via libera a un piccolo "scroll" - fatto con moderazione - specialmente se aiuta a godersi di più il tempo insieme. Per non parlare delle volte in cui il cellulare ci è venuto incontro per tirarci fuori da situazioni spiacevoli... chi non ha mai finto una chiamata per evitare imbarazzo?