Cattedrali del vino
Ne abbiamo già parlato in diverse occasioni, ma non ci dispiace tornare ad approfondire il tema, visto l’interesse che rivestono il legame tra architettura e vino e gli esiti di un dialogo proficuo tra creatività e universo vitivinicolo. I progetti architettonici d’autore applicati al territorio rurale (in armonia con la natura e le istanze culturali che porta con sé una comunità vinicola) sono stati recentemente oggetto di iniziative volte a valorizzare tanto la capacità di architetti e designer di fama internazionale, quanto le peculiarità del processo produttivo vinicolo e i valori di una cultura enologica così sentita in tutta la Penisola.
Così il Gambero Rosso ha di volta in volta promosso e sostenuto il Premio SpaziodiVino in collaborazione con il Consorzio del Chianti, evidenziato l’iniziativa Toscana Wine Architecture e il suo circuito enoturistico tra cantine d’autore sorte sul territorio regionale già dalla metà degli anni Novanta (e si scomodano nomi come Renzo Piano, Mario Botta, Piero Sartogo), salutato positivamente la mostra altoatesina (a Merano, fino al 15 gennaio) che da qualche mese sta portando l’attenzione sulle aziende vinicole più innovative e interessanti dell’area Mitteleuropea (38 le cantine di confine illustrate da scatti fotografici e progetti d’autore).
La Winery in Turchia
Ora ci piace ampliare l’orizzonte per guardare cosa succede all’Estero, e dalla Turchia vinicola arriva un interessante progetto frutto dell’opera di un team di designer locali (i Kreative architects). L’azienda, a 40 chilometri dalla cittadina turca di Smirne immersa nel paesaggio rurale, è stata ribattezzata La Winery e si sviluppa sfruttando due linee guida tematiche: un’area degustazione che richiede uno spazio luminoso e arieggiato che spazia sulle vigne circostanti, e la vera e propria cantina controllata climaticamente con moderni dispositivi, ma in rapporto con l’ambiente sovrastante.
L’idea degli architetti ha infatti evidenziato la necessità di mantenere un dialogo tra gli spazi, attuato tramite l’apertura di grandi lucernai nel pavimento, per consentire un contatto visivo con la cantina (giocata su pareti curvilinee). Al grande uso di legno e pietra naturale all’interno è corrisposto il desiderio di preservare la vegetazione esterna, appendice dello spazio architettonico. Ma le immagini parlano meglio di tante parole. eccole per voi.