Quando si atterra a Catania, la prima tappa da fare è in via Etnea. Al civico 302, l’elegante insegna in corsivo di Savia è il miglior benvenuto nell’isola che si possa desiderare: gli arancini saranno pure da manuale, il cannolo e le minnuzze di Sant’Agata una garanzia, ma l’esperienza da fare immediatamente, ancor prima di posare la valigia in albergo, è una colazione catanese doc. Granita, tanta panna montata e brioche, il matrimonio perfetto che ogni siciliano che si rispetti celebra dalla primavera all’autunno. E qui, è sempre gran festa.
Savia, la storica pasticceria di Catania
Intendiamoci, mangiare bene a Catania è un gioco da ragazzi. Tra le tante insegne, però, Savia è senza dubbio quella che meglio rappresenta l’arte dell’ospitalità siciliana, un tripudio di dolci barocchi e golosissimi, tra paste di mandorle, cassate, cannoli e frutta martorana, e un comparto salato altrettanto sfiziosi, a cominciare dai pezzi di rosticceria (da provare la mitica pizzetta). Elegante e spaziosa, la pasticceria fondata nel 1897 dai coniugi Angelo ed Elisabetta Savia e resa famosa dagli eredi Alfio e Carmelina, è un pezzo di storia della città, incastonata in quello che lo scrittore Federico de Roberto ribattezzò il Salotto di Catania. L’ingresso della nuova generazione – Alessandro e Claudio – ha dato una sferzata d’aria nuova al locale, ma la raffinatezza e il servizio attento sono rimasti gli stessi di sempre.
Granita e brioche a colazione
E anche la bontà dei prodotti, a cominciare dalla granita. Gustarla ai tavolini all’aperto prima di attraversare la strada e fare una visita ai giardini di Villa Bellini è un’esperienza da provare almeno una volta nella vita. Per i puristi, non c’è scelta migliore di quella alla mandorla: fresca, dal sapore intenso, equilibrata e delicata, a cui i più golosi possono anche aggiungere una parte di pistacchio. E poi ci sono quella alla fragola, al limone, ai gelsi quando sono disponibili: in purezza o con una bella cucchiaiata di panna montata fresca, per non farsi mancare nulla. La brioche, leggermente scaldata, è una meraviglia: il momento in cui il «tuppo» - il cappellino superiore – incontra la granita cremosa è pura poesia. E se proprio si vuole esagerare, anche un assaggio del cannolo merita la sosta.
Savia – Catania – via Etnea, 300/302/304 – lnx.savia.it/