A sei mesi dal terremoto che ha devastato il Centro Italia sono molte le iniziative che stanno dando una risposta costruttiva, e non semplicemente emotiva, ai danni materiali. Una di queste è il progetto lanciato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Regione Umbria e Perugina: #RinascitaCastelluccio.
Lenticchia di Castelluccio di Norcia
Castelluccio di Norcia
Già danneggiato dalla scossa del 24 agosto 2016, il borgo di Castelluccio di Norcia è stato praticamente raso al suolo dopo il terremoto del 30 ottobre. Un sisma di magnitudo 6.5 che ha ferito il territorio, la popolazione, il patrimonio artistico, ma anche agricolo, gastronomico, alimentare. Già perché Castelluccio è famoso sia per la sua lenticchia - piccola e dalla caratteristica colorazione che va dal grigio al beige, al marroncino, al rosato, al verdino, all’ocra, chiamata dagli abitanti Lénta - sia per la fioritura che tra fine maggio e la metà di luglio colora il Pian Grande e il Pian Perduto, in un tripudio di genzianelle, narcisi, violette, papaveri, ranuncoli, asfodeli, viole, trifogli, acetoselle. Uno spettacolo della natura che da sempre richiama in questo piccolo borgo, di poco più di cento anime, moltissimi turisti. Tant'è che il turismo durante la fioritura è la principale fonte d’indotto economico per il Paese.
La fioritura
Villaggio per le Attività Produttive ed Economiche
Eppure Castelluccio di Norcia rischia, nell'anno corrente, di vedere completamente azzerato il turismo. E di assistere al crollo della produzione della famosa lenticchia, a causa della difficoltà di raggiungere i campi per la nuova semina. Di fatto, la morte di una piccola comunità economica e di una meraviglia italiana. Così la Regione Umbria e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali hanno proposto la creazione di un Villaggio per le Attività Produttive ed Economiche, per il quale Perugina si impegna a dare tutto il proprio supporto e la massima visibilità attraverso una campagna di comunicazione. Il villaggio, firmato dall’architetto Francesco Cellini, permetterà ai piccoli produttori e commercianti locali di continuare la propria attività grazie a capannoni e magazzini per lo stoccaggio e la vendita. Come conferma Catiuscia Marini, Presidente della Regione Umbria:“Il villaggio permetterà alle imprese agricole, zootecniche, commerciali e turistiche di mantenere vive le attività che costituiscono la base dell'economia e del tessuto sociale del nostro Paese. È importante per tutti gli abitanti che i prodotti del territorio riprendano al più presto il loro ciclo di vita, che possa trovare un luogo e un contesto di continuità. Perché siamo convinti del fatto che la ripresa produttiva sia simbolo e motore della rinascita di tutta la comunità, a livello economico ma anche sociale, culturale e psicologico”.
Il progetto #RinascitaCastelluccio
Il nome della campagna è #RinascitaCastelluccio e il metodo scelto per raccogliere i fondi è quello del crowdfunding, grazie al quale ognuno ha la possibilità di contribuire con una donazione attraverso la piattaforma online www.rinascitacastelluccio.it, dove il progetto è raccontato passo dopo passo e dove tutti possono seguire anche da lontano la rinascita del borgo. A oggi si è arrivati a quasi 120mila €. Oltre alla costruzione del villaggio, i soldi raccolti sono destinati anche alla ricostruzione, sia del Paese, sia delle strade che lo collegano alle zone limitrofe, fondamentali per far arrivare i mezzi agricoli tuttora bloccati a Norcia. “Ripartiamo dal territorio, dall'agricoltura, non solo dando risposte concrete all'emergenza, ma guardando avanti”. Afferma il Ministro Maurizio Martina, che aggiunge: “Castelluccio di Norcia, insieme agli altri paesi del centro Italia colpiti dal terremoto, rappresenta la spina dorsale di una economia basata principalmente su produzioni agroalimentari di qualità. Una identità che dobbiamo mantenere e valorizzare”.
Ricostruito il Bar Barcollo a Torrita di Amatrice
Nel frattempo, a pochi chilometri da Norcia, un altro Paese si sta pian piano rialzando. È la frazione Torrita di Amatrice che comincia dal “bar di paese”, simbolo di aggregazione per eccellenza. Parliamo del bar ristorante Barcollo, che dopo essere stato completamente raso al suolo, ha riaperto ieri 26 febbraio proprio accanto alle macerie del vecchio locale ma con il bancone, quello originale, recuperato in mezzo alle macerie. L'impresa è stata resa possibile grazie al contributo di Fipe e Confcommercio Rieti, i quali hanno collaborato per dare supporto e finanziamenti agli imprenditori della ristorazione che hanno visto le loro attività seriamente danneggiate o, come in questo caso, completamente distrutte. Lo sottolinea il gestore Alessio Di Fabio: “Nonostante le grandi difficoltà, un grande sostegno mi è stato fornito da Fipe e Confcommercio Rieti che, oltre a finanziare la ricostruzione della nuova struttura in legno, mi hanno affiancato nel disbrigo delle tante, tantissime pratiche burocratiche. Ringrazio anche i vigili del fuoco e gli amici, che mi hanno aiutato a rendere possibile tutto questo. Un supporto prezioso che purtroppo non ho ancora ricevuto a livello istituzionale”.
#RinascitaCastelluccio | Per donare: www.perugina.com/it/rinascita-castelluccio
Bar Barcollo | Amatrice (RI) | Loc. Torrita
a cura di Annalisa Zordan