Caso Boccia, trema anche il ministero dell'Agricoltura. Lollo in bilico, si pensa a Prandini

13 Set 2024, 15:27 | a cura di
A poco più di due settimane dal G7 dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida sembra il prossimo a saltare. Presidente Coldiretti come piano b

Dopo via del Collegio Romano, la maretta invade anche il ministero dell'Agricoltura. Da quando Arianna Meloni ha ufficializzato la fine della loro relazione e il suo nome è emerso nell'affaire tra l'ex ministro della Cultura e la consulente fantasma Maria Rosaria Boccia, sembra proprio che la testa di Francesco Lollobrigida sia prossima a saltare. Il caso non è ancora scoppiato, ma la frattura tra il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare e Giorgia Meloni è più netta che mai. Nessun dialogo, nessuno scambio, se non quello per gli affari istituzionali e di partito. Addirittura l'esclusione dalla gestione del caso Sangiuliano. La presidente del Consiglio non è disposta a accettare altri inciampi. «Non ci viene perdonato nulla. Non possiamo fare la figura degli scappati dall’asilo», avrebbe detto ai fedelissimi. Un timore che, secondo quanto risulta a  Repubblica, avrebbe portato la premier ad escludere il ministro - a lungo braccio destro della fondatrice di FdI e storico plenipotenziario del partito - dal proprio inner circle e a pensare a un rimpasto di governo. Il tutto a poco più di due settimane dal G7 dell’Agricoltura che Lollo è chiamato a presiedere.

Il giallo Lollobrigida-Boccia

A indispettire l'esecutivo sono soprattutto le incongruenze tra le ricostruzioni fornite negli ultimi giorni da Maria Rosaria Boccia e quelle del ministro dell'Agricoltura circa il loro rapporto. Il ministro sostiene di non aver mai "approfondito la conoscenza della signora". E di averla vista solamente alla Camera in occasione di un intergruppo sulla dieta mediterranea il 20 dicembre 2023. Mentre l’imprenditrice campana, pur evidenziando che quella con l’ex missino di Colle Oppio non fosse una conoscenza approfondita,  sostiene che con lui ci siano stati solo due incontri. A In Onda, Boccia aveva detto di averlo conosciuto a Pompei in occasione dell’evento per lanciare la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco.

Versioni contradditorie a cui giovedì sera si è aggiunto un nuovo tassello. In un post serale, Maria Rosaria Boccia ha negato una frequentazione assidua con Lollobrigida pur confermando i due incontri. Poi, si è rivolta al sottosegretario alla Presidenza Giovanbattista Fazzolari chiedendo: «Ci può illuminare sul mio presunto accreditamento al ministero dell’Agricoltura? Ci mostra le mail e i messaggi che ho inviato?». E in un altro post: «Il mio incarico è stato stracciato dopo il dialogo con Arianna Meloni?», aggiungendo che il ministro la chiamò subito per raccontarle "il contenuto della conversazione".  L'ennesima allusione dell'influencer alla sorella della premier, che alimenta i sospetti che il vero bersaglio possa andare oltre l'ex ministro Gennaro Sangiuliano.

Il nome di Prandini come sostituto

Ecco perché tra i corridoi di Via della Scrofa e quelli di Palazzo Chigi si vocifera di un cambio vertici al ministero dell'Agricoltura. Il piano B vedrebbe Lollobrigida promosso in Europa in qualche organismo legato al mondo agricolo, mentre al suo posto potrebbe andare Ettore Prandini.

Ettore_Prandini_Coldiretti Farm to Fork

Ettore Prandini

A girare come alternativa è infatti il nome del presidente nazionale di Coldiretti, riconfermato alla guida della principale sindacato agricolo italiano per la seconda volta a dicembre. Si tratta del mastino della triade - lui, Federico Vecchioni e Vincenzo Gesmundo - che oggi governa l’agricoltura italiana, nonché di un vicinissimo al ministro e al governo Meloni. Un'unità di intenti e un feeling, quello tra Prandini e Lollobrigida, che finora si sono poggiati soprattutto sul concetto di sovranità alimentare e sul contrasto al falso made in Italy.  Ma che mai come stavolta sono palesemente in pericolo, specie ora che Lollo è rilegato al suo G7. Un compito che secondo persone vicine al cerchio stretto della premier «è già abbastanza».

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