"Sulla carne coltivata l'Italia rischia la procedura di infrazione". Le opposizioni chiedono di cancellare la legge Lollobrigida

31 Ott 2024, 17:32 | a cura di
Dopo la risposta della Commissione europea al governo ungherese che voleva vietare la carne coltivata, l'opposizione chiede al governo di mettere la parola fine sulla legge approvata a novembre 2023

«Oggi si celebra una debacle totale del governo Meloni nel modo di affrontare le questioni europee». Non usa mezzi termini il deputato Riccardo Magi di +Europa nel suo intervento in chiusura della conferenza stampa Carne coltivata: una legge ingiusta e antieuropea indetta dal collega di partito Benedetto Della Vedova, e alla quale hanno partecipato anche esponenti di tutti gli altri partiti di opposizione. Il riferimento di Magi, infatti, è all'illegittimità della normativa approvata l'anno scorso dal governo sul meat sounding e sul divieto di produzione e vendita della carne coltivata. Una legge inapplicabile, come ha affermato anche la Commissione europea riferendosi alla norma ungherese, che imita quella italiana.

Una legge inapplicabile

«Rischiamo di sborsare soldi per le procedure di infrazione. Se domani l'Efsa dovesse autorizzare questo nuovo alimento, non potremo vietarne l'importazione, ma nel frattempo stiamo bloccando la ricerca che potrebbe portare posti di lavoro e nuovi prodotti made in Italy», ha affermato il deputato del Movimento 5 stelle Alessandro Caramiello. C'è da dire che tutti i partiti di opposizione da un anno stanno facendo muro contro questa legge che non vieta solo la produzione e la vendita della carne coltivata, ma impedisce anche l'uso di termini "meat sounding" per i prodotti veg. Un elemento quest'ultimo, già condannato in Francia dalla Corte di Giustizia europea. «La nostra vuole essere una reazione tempestiva rispetto alla pronuncia della Corte di Giustizia europea che ha espresso contrarietà rispetto alla legge francese sul meat sounding e oltre a questo c'è la Commissione che si è espressa sulla legge ungherese della carne coltivata dopo la procedura Tris», ha detto Benedetto Della Vedova di +Europa aggiungendo la richiesta al ministro Lollobrigida di un rapido intervento per cancellare la norma. A lui ha fatto eco la deputata del Pd Eleonora Evi che ha evidenziato come il governo stia portando avanti una crociata contro la transizione ecologica per difendere i poteri costituiti: «Si producono queste figuracce, mentre le azioni da fare sono diverse e non possono essere quella che alcuni definiscono intensivizzazione sostenibile: un ossimoro».

Il problema della normativa italiana e ungherese

Il principale problema per quanto riguarda i divieti di produzione e vendita di carne coltivata sono legati all'eventualità che l'Efsa dovesse autorizzare questo prodotto ritenendolo sicuro ai sensi della disciplina sui novel food. Come riferito dalla Commissione europea il divieto ungherese, così come quello italiano, sarebbe illegittimo poiché andrebbe a ostacolare la libera circolazione delle merci, uno dei pilastri fondanti dell’Unione europea spiegato nell'articolo 34 del Trattato sul funzionamento dell’Ue. Come ricordato anche dalla commissaria europea Stella Kyriakides, un divieto sarebbe quindi superfluo, poiché attualmente il divieto di commercializzarlo deriva dalla legislazione dell’Unione e si applica a tutto il territorio dell’Unione.

In chiusura della conferenza stampa il deputato Riccardo Magi ha voluto sottolineare un fatto curioso: «Il ristorante della Camera dei Deputati non ha mai smesso di inserire nel menu l'hamburger di ceci. Si sarà trattato di disobbedienza civile?», ha commentato scherzando riferendosi al divieto sul meat sounding in vigore in Italia.

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