Che il Prosecco abbia proprietà afrodisiache non è dimostrato. Tuttavia, sul mercato circolano da un po' di tempo delle caramelle gommose di evidente forma fallica che in etichetta riportano il nome della denominazione veneto-friulana. Un gioco, una provocazione, ma anche un grande affare economico. E gli incassi sono per la società britannica Spencer & Fleetwood, che li ha commercializzati in diversi mercati, da quello inglese a quello Ue, compreso quello italiano.
Addio alle caramelle a forma fallica al gusto Prosecco
Il Tribunale di Venezia ha accolto da qualche settimana l'istanza avanzata dal Consorzio della Doc Prosecco che ha chiesto di fare cessare la produzione e la distribuzione di queste particolari caramelle in gelatina, che prendono il nome di Prosecco Willies, giocando sul significato della parola willie nel british slang (che indica scherzosamente il pene maschile), con un'etichetta inequivocabile, uno sfondo costituito da una bottiglia di spumante contornata da bollicine e un sottotitolo da nove settimane e mezzo: perfect for lovers of willies and Prosecco.
L'usurpazione del marchio Ig è costante
Il Consorzio ha contestato lo sfruttamento della denominazione e ha potuto esercitare il suo potere come ente controllore a tutela di una Ig europea, estendendo le proprie attività di controllo anche a beni di altra natura, che possono andare oltre agli alimenti anche ai cosmetici e ai profumi. Nel solo 2023, l'attività di vigilanza dell'ente con sede a Treviso ha portato a quasi duecento diffide e oltre 50mila inserzioni di vendita verificate dal Consorzio su marketplace ed e-commerce a livello internazionale. Per Stefano Zanette, presidente del Consorzio, si tratta di episodi che dimostrano la notorietà raggiunta dal Prosecco e, dall’altro, rischiano di compromettere il suo valore e il lavoro di tutti coloro che partecipano alla sua filiera.